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Gianvito Gaglio (I Giardini del Massimo): “Io, Cannavacciuolo e il mio ritorno in Sicilia”

13 Settembre 2023
Lo chef Gianvito Gaglio Lo chef Gianvito Gaglio

I Giardini del Massimo, il ristorante realizzato nella bouvette del Teatro Massimo di Palermo ha da poco festeggiato il primo anno di attività. L’iconico spazio è stato rinnovato ed ha riaperto al pubblico con un format moderno e versatile, dalla colazione, all’aperitivo fino alla cena offre la possibilità di poter godere di una pausa di relax tra arte, stile e gusto. La città si è riappropriata di un luogo simbolo che è pervaso da un’atmosfera densa di storia e cultura, gli spazi interni ed esterni sono stati abilmente riqualificati combinando sapientemente conservazione e innovazione, intenso è stato il lavoro di confronto tra il Consorzio i Giardini del Massimo e la sovrintendenza ai Beni culturali e il sovrintendente del teatro Massimo. Il Massimo di Palermo è il terzo teatro più grande in Europa dopo l’Opéra National di Parigi e la Staatsoper di Vienna. Il timone della cucina è stato affidato ad un giovane e ambizioso chef, Gianvito Gaglio originario di Cinisi in provincia di Palermo. Dopo il diploma all’Alma di Gualtiero Marchesi e un’esperienza pluriennale con lo chef tristellato Antonino Cannavacciuolo a Villa Crespi, Vito ha dovuto fare una difficile scelta, di fronte al dilemma se continuare a lavorare al fianco del celeberrimo chef o far rientro nella terra natìa per tentare di  valorizzarla attraverso la sua arte. Ha preferito la seconda scelta lanciandosi nella nuova avventura palermitana.

“La mia è una cucina curiosa, contemporanea e mediterranea – racconta lo chef – affonda le proprie radici nella tradizione popolare, utilizzo esclusivamente ingredienti del territorio, ma la realizzo con tecniche all’avanguardia. La tendenza agrodolce della caponata, ad esempio, una delle nostre eccellenze, è saldamente tutelata ma non disdegno le contaminazioni, anzi mi piace trarre ispirazione e approfondire la conoscenza della cucina tipica delle altre regioni italiane o addirittura paesi esteri”. La proposta culinaria è ricercata e mai banale, Gianvito Gaglio ha creato un proprio laboratorio, ama sperimentare e giocare, cerca di associare i piatti alle grandi opere e agli affreschi. “Il cibo, come l’arte, stimola e nutre i nostri sensi, dà forma alla nostra memoria e voce alle nostre emozioni”, sottolinea. I primi piatti sono il cavallo di battaglia di Gaglio, è un amante dei risotti, a loro dedica un’attenzione particolare. Sono due i signature dish: in estate è da non perdere il risotto con scampi e cioccolato di Modica, il riso viene tostato nel brodo di pesce e mantecato con burro, colatura di alici e olio all’aglio e olio evo, in chiusura si aggiungono un pizzico di parmigiano, scaglie di cioccolato di Modica e scampo crudo. In inverno è consigliato riso con erbe fini, porcini sicani e lamponi, il riso viene scottato nel brodo di pollo e insaporito con le erbe della macchia mediterranea: salvia, rosmarino, timo e maggiorana seguono poi i funghi dei monti Sicani e per dare un tocco di acidità si uniscono i lamponi congelati e sgranati. In carta, tra i secondi sarà inserito un piatto che ricorda il maestro Giuseppe Verdi, si chiamerà Verdi e sarà una portata bio e vegetale, una sorta di apripista per soddisfare le esigenze e le richieste di coloro che prediligono una alimentazione vegetariana.

“Osare mi piace ma entro un certo limite – spiega Gaglio . Quando costruisco un piatto studio i grandi classici, poi passo all’analisi dei tempi di cottura e dei metodi di conservazione per non snaturare il piatto e rischiare di non dare il giusto valore alla materia prima”. È in cantiere un progetto per creare un menù ad hoc solo con materie prime prodotte ad alta quota, tutto è partito con la scoperta della mela cola, una varietà coltivata alle pendici dell’Etna a rischio di estinzione. Stay tuned!

I Giardini del Massimo
Piazza Verdi – Palermo
www.giardinidelmassimo.it
T. 379 2829209
Orari: Cena mercoledì/domenica 19.30/20.30
Ferie: mai
Carte di credito: tutte
Parcheggio: no