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Danilo Pelliccia, custode della cucina romana a Torino: “La mia carbonara come Dio comanda”

03 Giugno 2020
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Si parla tanto di ristorazione tradizionale, ma come vincere la concorrenza di nonne e mamme che – almeno nella nostra testa – cucinavano e cucinano meglio di osti e chef del territorio?

La soluzione sembrerebbe essere una sola, “emigrare”, proponendo quello stesso tipo di ristorazione “fuori regione”, in modo da risultare nuovi e soprattutto non in concorrenza con i piatti familiari che stazionano nella memoria di ciascuno. In più, allontanandosi dalla propria terra, la “nostalgia canaglia” accresce la sensibilità, cioè la passione nel riproporre in maniera filologicamente ineccepibile la cucina di dove si è nati: ecco i due motivi che spiegano il successo, e soprattutto l’alto livello qualitativo dello chef Danilo Pelliccia con i suoi Dù Cesari, uno dei migliori ristoranti di cucina romana che non si trova nella capitale, e neanche nel Lazio, bensì a Torino. Giunto nel capoluogo sabaudo per amore, visto il suo attaccamento a Roma e alla Roma, da 12 anni il ristorante – situato in corso Regina Margherita, cioè in un’area molto popolare della città – mette in scena una cucina antistorica nel suo proporre con fantastico “accanimento vintage” la verdura in pastella e soprattutto le penne all’arrabbiata (sublimi, per equilibrio ed eleganza) in porzioni rigorosamente extralarge che sono noncuranti del trend gastrofighettino contemporaneo e pure del food cost. L’autenticità “arriva” tant’è che il locale – gestito insieme al padre Domenico che staziona dietro la cassa – è frequentato sia da giovani e giovanissimi torinesi, sia da personaggi del mondo dello spettacolo che transitano da Torino e vogliono rivivere una forma di bellezza d’altri tempi. In questo senso sono d’obbligo i piatti storici della cucina romana, dal consueto trittico amatriciana-carbonara-cacio e pepe fino alla coda alla vaccinara, mentre è originale e molto buona la trippa in pastella che viene servita dentro a un cartoccio e acquisisce una consistenza simil-cremosa che può piacere anche ai non amanti del genere.

I piatti der Pelliccia sono poi innaffiati dai vini della Tognazza, cioè di Gianmarco Tognazzi, uno dei pochi attori contemporanei che di cucina – grazie all’esempio del padre Ugo – ne capisce. “Er Pelliccia” e “Gimbo” sono amici, sicché se sarete fortunati (molto) li potrete trovare insieme nel ristorante: a ridere mangiando, e mangiando ridendo.

Marco Lombardi

Dù Cesari
Corso Regina Margherita, 252 – Torino
T. 011 484430
Chiuso: lunedì
Ferie: variabili
Carte di credito: tutte
Parcheggio: no