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La degustazione

I vini di SRC fanno tappa a Napoli: ecco quanto Vulcano nel bicchiere

08 Febbraio 2024
Alberello – SRC Vini Alberello – SRC Vini

L’Etna fa sempre più parlare di sé, con le sue peculiarità, le sue espressioni, le sue presenze, il suo “Esserci”. È proprio da questa parola che parte il progetto di Rori Parasiliti, che coadiuvato dalla moglie Cinzia e dalla figlia Sandra, realizza la SRC Vini. Un sogno che trova concretezza nel 2012 sul versante Nord dell’Etna, tra Castiglione di Sicilia e Randazzo; tutto ha inizio da una casetta con piccola vigna annessa di 5000 metri in località Solicchiata, che a poco a poco si amplia fino a raggiungere i 15 ettari attuali, suddivisi in numerose parcelle, situate in luoghi particolarmente vocati, per una produzione totale media annuale di 35.000 bottiglie.

SRC, vuole dunque essere non solo la contrazione della parola eSseRCi, ma rappresenta anche le iniziali dei suoi custodi, Rori, Cinzia e la figlia Sandra.

Quello che riescono a trasmettere Rori e Cinzia è quel senso profondo di appartenenza, oltre alla volontà di evidenziare il forte legame con la storia e le tradizioni della viticoltura della “Montagna” rispettandola, apprezzandola e accettandola. 

Da qui la voglia di raccontarsi e provare a far conoscere l’Etna attraverso un piccolo tour nazionale, che ha visto diverse città protagoniste di questi incontri. Per somiglianza e vicinanza il tour inizia il suo viaggio facendo tappa a Napoli, città da sempre aperta, con la quale divide il senso di appartenenza, oltre all’indissolubile legame con il Vesuvio.

Attraverso le loro parole, ma soprattutto la lettura dei loro vini è stato possibile ripercorrere le sfaccettature che il territorio etneo riesce a regalare. Nessuna presunzione, ma la parola chiave resta sicuramente l’ascolto.

Ad affiancarli in questo piccolo tour, ci sono stati Titti Casiello e Federico Latteri, giornalisti appassionati e profondi conoscitori del mondo vitivinicolo etneo. Così Cisterna Bistrot piccola operosa “officina del gusto” del centro storico di Napoli, ha accolto questa iniziativa a braccia aperte, completando attraverso i suoi spazi e la sua offerta gastronomica, l’ampia proposta enologica etnea.

Quello su cui hanno insistito Rori e Cinzia, è stata la voglia di aprirsi alle osservazioni dei presenti, in un dialogo sereno, cercando di comprendere vicendevolmente le “espressioni” dichiarate in modo autentico dai vini da loro prodotti. Ogni loro etichetta vuole rappresentare una lettura schietta di uno specifico areale e di una specifica annata, portando avanti una filosofia produttiva, che pone l’accento sul rispetto della terra. Un lavoro che parte da coscienza e consapevolezza tecnica, ma che attraverso trattamenti a base di prodotti presenti in natura – dal propoli alla farina di roccia, dalle fermentazioni spontanee al minimo utilizzo di solforosa – vuole raccontare gioie e dolori di un luogo.

Tutti i loro vigneti sono compresi a un’altitudine che va dai 650 metri ai 1.000 metri, i terreni di matrice vulcanica sono costituiti da sabbie e lapilli, dando vita a un suolo ricco di scheletro. 

Le vigne, quasi tutte ad alberello con un’età compresa tra i 60 e i 120 anni, sono dislocate in vari areali Etnei, prevalentemente nel versante Nord tra il Comune di Randazzo fino al Comune di Castiglione di Sicilia, e una piccola parcella nel Versante Est del vulcano, nel Comune di Milo in contrada Rinazzo. Non solo Nerello Mascalese e Carricante ma anche Insolia, Coda di Volpe, Minnella, Grecanico e Grenache, varietà che consentono di disegnare e articolare le diverse referenze da loro prodotte. 

Nove le etichette in assaggio che hanno disegnato questo piccolo viaggio nell’areale etneo, e che hanno aiutato a comprendere le differenze di ciascun versante. Vini che cercano di dare una lettura autentica dell’andamento dell’annata e naturalmente della specificità dell’areale di riferimento.

 

La degustazione

SRC Rosato Frizzante 2022

Si tratta di un frizzante raccolto a metà settembre, prodotto con il 70/80% di Nerello Mascalese e il 20/30% di uve bianche autoctone; dopo la selezione manuale dei grappoli e la successiva pressatura soffice e fermentazione spontanea da lieviti indigeni svolta in piccole vasche di acciaio, viene rifermentato in bottiglia con aggiunta di una piccola percentuale (25-35%) del suo stesso mosto congelato. Il colore è rosa tenue, piacevolmente fruttato di pompelmo ed erbe mediterranee, semplice, scorrevole e fresco al sorso.

SRC Rosato 2022

Stesso uvaggio del frizzante, ma affinato in cemento per circa 6 mesi, necessita di un poco di tempo per esprimersi al meglio all’olfatto, regalando a poco a poco delle intriganti nuances floreali di peonia e iris, a cui si uniscono anche qui ricordi di erbe officinali. Salato e godibile al sorso.

Etna Doc Rosso SRC 2020

Prodotto con 90% di Nerello Mascalese e un 10% di uve autoctone, viene vinificato in contenitori aperti con contatto con le bucce, poi affina in botti di rovere da 25 ettolitri dove svolge la malolattica. Esprime all’olfatto note di melagrana e lamponi a cui si uniscono suggestioni speziate. Di medio corpo, piacevolmente fresco e di buona bevibilità.

Etna Doc Bianco SRC 2022

Etna Bianco ottenuto dal 90% di Carricante e da un 10% di uve bianche autoctone provenienti dai vigneti del Versante Nord, contrada Crasà a Castiglione di Sicilia e contrada Calderara Sottana a Randazzo, da viti di età tra i 50 e i 70 anni. All’olfatto si caratterizza per le note di fiori bianchi misti, citronella, salvia e scorza di agrumi. Solare e salino, un vino gradevolmente disssetante.

Etna Doc Bianco Superiore Rinazzo 2022

Stavolta ci troviamo nel Versante Est, comune di Milo, contrada Rinazzo, prodotto con un 100% Carricante; le vigne sono ad un’altezza di 950 m slm con impianto ad alberello. Un vino davvero espressivo che – seppur giovane – lascia intravedere le sue potenzialità. Note fruttate di pesca e floreali di ginestra si completano con le immancabili nuances officinali. Al sorso si manifesta con tutta la sua verve acida, dal finale lungo e salino.

Standing Ovation

SRC Rosso Rivaggi 2021

Anche qui ci troviamo di fronte un vino di contrada, torniamo nel Versante Nord, Versante Nord, comune di Randazzo, contrada Rivaggi, ad un’altitudine di 960 m slm. L’età media delle viti è di 80 anni, sempre ad alberello. Questo rosso, prodotto con 80% di Nerello Mascalese e 20% di Grenache è coinvolgente e preciso nel suo profilo olfattivo. Dalla mora al mirto, dalle note floreali alle erbe mediterranee conquista l’olfatto. I tannini sono setosi, al sorso tornano le sensazioni fruttate, spinte dalla matrice salina che gli dona lunghezza e persistenza.

Si chiude la batteria con una interessante “comparazione” tra due espressioni complementari del suolo etneo, la dimensione vulcanica e quella di vino di montagna; si passa infatti al rosso Alberello, dalla contrada Crasà (100% Nerello Mascalese prodotto in scarse 2000 bottiglie), e al rosso Barbabecchi (90% Nerello Mascalese 10% uve autoctone prodotto in scarse 400 bottiglie), entrambi da vigne vecchie situate nel Comune di Castiglione di Sicilia.

Etna Doc Rosso Alberello 2021

“Alberello” proviene da una delle parcelle più antiche di contrada Calderara, qui si trovano piante di Nerello Mascalese secolari pre-fillosseriche, piantate ad alberello. Il vino che ne deriva offre una complessità aromatica elegante, con note di grafite, cacao e floreali di rosa. Agile e complesso nel sorso, un vino che conquista.

Standing Ovation

SRC Rosso Barbabecchi 2020

Sicuramente un’annata piuttosto diversa la 2020, stavolta il vino necessita di più tempo per aprirsi donando poi profumi più scuri quasi di erbe amare, cioccolato fondente e frutta nera. Il sorso è graffiante, ma allo stesso tempo fresco, con intriganti suggestioni speziate.