Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
La degustazione

I vini dell’Etna con alcuni grandi bianchi del mondo: il racconto del tasting (con sorprese) a ViniMilo

31 Agosto 2023
Agatino Failla della cantina Benanti, Rocco Pugliese rappresentante di Sarzi Amadè, Federico Latteri, Daniele Forzisi di Tenuta di Fessina, Alfio Cosentino sindaco di Milo, Fabio Costantino di Terre Costantino e Marco Nicolosi di Barone di Villagrande Agatino Failla della cantina Benanti, Rocco Pugliese rappresentante di Sarzi Amadè, Federico Latteri, Daniele Forzisi di Tenuta di Fessina, Alfio Cosentino sindaco di Milo, Fabio Costantino di Terre Costantino e Marco Nicolosi di Barone di Villagrande

Ormai è una consuetudine. Alla vigilia di ViniMilo la cantina Benanti organizza una degustazione che vuole essere una sorta di ouverture della manifestazione più antica che si tiene sul Vulcano dedicata al vino. Ed anche questa volta, per il settimo anno consecutivo, siamo stati coinvolti nella conduzione di una masterclass che ha avuto come tema “L’Etna tra i territori dei grandi bianchi”. Quattro Etna bianchi, quattro bianchi dal resto d‘Italia e quattro bianchi dal resto del mondo. Un assaggio didattico che spiega più di ogni altra cosa la grande prospettiva dei bianchi del vulcano (che trova a Milo forse la sintesi migliore delle sue potenzialità nella sua articolazione dell’Etna Superiore); la conferma di alcune etichette già molto note tra i winelover; e anche, se ci è consentito, la ormai presenza di un’onda bianchista in costante crescente presenza.

Beviamo sempre più bianchi, sempre più buoni e sempre più longevi. Una sorpresa per molti. A condurre la degustazione Federico Latteri, accanto a lui Antonio Benanti che mancava da degustazioni pubbliche almeno da un paio di anni e poi Fabio Costantino di Terra Costantino, Marco Nicolosi Asmundo di Barone di Villagrande, Daniele Forzisi per Tenuta di Fessina e Agatino Failla che ha affiancato Benanti nella descrizione del loro vino. Ecco le stringate note di degustazione di Federico Latteri. Che aiutano a dare un’idea del valore e della piacevolezza dei vini assaggiati.

I vini assaggiati

Terra Costantino: Etna Bianco Contrada Blandano 2019
Un Etna bianco ricco e maturo che rappresenta il punto di incontro tra il vulcano e il Mediterraneo. Intenso e fruttato.

Tenuta di Fessina: Etna Bianco A’ Puddara 2019
Che dire: mela verde, agrumi, freschezza e una lunga scia sapida per un grande vi no di montagna.

Barone di Villagrande: Etna Bianco Superiore Contrada Villagrande 2019
Tra le migliori versioni di sempre, esprime molto bene la completezza, la consistenza e la mineralità del territorio di Milo.

Benanti: Etna Bianco Superiore Contrada Rinazzo 2019
Agile, vibrante, grazie alla viva acidità che anima il sorso dall’inizio alla fine.

Vigneti Massa: Derthona Costa del Vento 2018
Affascinante, mai scontato, con i sentori di idrocarburi che cominciano a percepirsi. Spessore, slancio e longevità.

Bucci: Castelli di Jesi Riserva Classico Villa Bucci 2018
Colpisce l’eleganza e la compostezza. Ogni cosa sia al naso che al palato sembra essere al posto giusto. Costantemente uno dei grandi bianchi italiani.

Pieropan: Soave Classico Calvarino 2016
Territorio e tradizione per un’etichetta icona che ha appena compiuto 50 anni. Ricchezza di frutto, equilibrio e mineralità.

Di Meo: Fiano di Avellino Erminia 2004
Sembrerebbe un vecchio millesimo ma in realtà è l’ultima annata di questo vino giunto in commercio dopo un lunghissimo affinamento. Affascina la coesistenza di note fresche con sentori più evoluti. Il valore del tempo.

Domaine Zind-Humbrecht: Alsace Riesling Clos Windsbuhl 2021
È figlio di un grande vigneto interpretato da uno dei più rinomati produttori alsaziani. Elegante, preciso e lunghissimo.

Weingut Werlitsch: Osterreichischer Weinland Ex Vero II 2020
Dalla Stiria un grande esempio di pura verticalità, vegetale, ma mai pungente al naso, trasmette una grande energia.

Domaine Génot-Boulanger: Puligny-Montrachet Les Nosroyes 2020
Stile classico, per questo delizioso bianco di Borgogna che mostra il lato più fresco e agrumato dello Chardonnay.

Paraschos: Venezia Giulia Kai 2020
Un sorprendente “vino di confine” tanto ricco e maturo al naso quanto snello e agile al palato. Grande piacevolezza.