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A Truvatura, il “tesoro ritrovato” dello chef Buoncuore al Terradamari: “Sono un architetto del gusto”

12 Marzo 2025
Carmelo Buoncuore Carmelo Buoncuore

Terradamari Resort & Spa è il nuovo indirizzo di charme che unisce eleganza, innovazione e un profondo legame con il territorio. In un contesto di raffinata ospitalità sulla costa siciliana, non poteva certo mancare un ristorante in grado di offrire un’esperienza immersiva a tutto tondo nella cultura gastronomica siciliana. Sulla spiaggia di Marina di Modica, Bandiera Blu da quattro anni, e affacciato sul mare da cui dista solo pochi metri, l’hotel è un esempio di architettonica e ingegneristica, perfettamente integrato con l’ambiente circostante. Costruito sullo scheletro di un edificio abbandonato da oltre cinquant’anni – un progetto mai ultimato che avrebbe dovuto ospitare una struttura ricettiva – Raimondo Minardo, figlio di Rosario Minardo (fondatore del gruppo con interessi prevalenti nella commercializzazione di carburanti), ha dato vita a un’importante opera di riqualificazione ambientale, trasformando un ecomostro in un’oasi di lusso contemporaneo.

All’interno si trova il ristorante “A Truvatura”, guidato dall’executive chef Carmelo Buoncuore con la collaborazione dello chef stellato Accursio Craparo. Dotato di una terrazza sul mare, dove è possibile fare colazione ammirando il panorama, il ristorante rappresenta un tributo alla cultura gastronomica dell’isola, immersa in un territorio da sempre ponte tra Oriente e Occidente, sintesi di civiltà e patrimonio Unesco per il suo barocco siciliano. Il nome A Truvatura, che richiama le antiche leggende sui tesori ritrovati, evoca il legame con il territorio e le sue tradizioni. In perfetta armonia con il design dell’intera struttura, la progettazione del ristorante segue l’idea di dissolvere il confine tra interno ed esterno: vasi di diverse dimensioni creano un giardino indoor attorno al quale si sviluppa il buffet, mentre lampade in ferro e ceramica colorata, sospese sopra di esso, generano un suggestivo gioco di luci che richiama la spensieratezza dell’infanzia. I tavoli si inseriscono in un tappeto perimetrale che definisce lo spazio, esaltandone le geometrie e i colori ispirati all’artigianato locale. Le ampie vetrate incorniciano il mare, trasformandolo in un fondale naturale in continuo mutamento, che accompagna gli ospiti in ogni momento della giornata. La luce, filtrata con delicatezza, modella l’ambiente ed esalta le sfumature degli interni, rendendo ogni angolo del ristorante parte di un’esperienza estetica e sensoriale unica.

Il ristorante A Truvatura propone una cucina che reinterpreta la tradizione siciliana in chiave contemporanea, grazie alla sinergia tra lo chef Buoncuore e lo chef Craparo. Il loro lavoro a quattro mani unisce la visione della cucina come accoglienza e accudimento, tipica di Buoncuore, con l’approccio più concettuale e gastronomico di Craparo. Entrambi condividono un fortissimo legame con il territorio e la sua biodiversità. La passione per la cucina ha accompagnato Carmelo Buoncuore sin da giovane. Come molti ragazzi, ha iniziato a lavorare nelle stagioni estive e, dopo una prima esperienza in sala a quattordici anni, ha sentito il richiamo dell’arte culinaria. Mentre studiava da geometra, ha trascorso le estati e i periodi festivi facendo la gavetta nelle cucine. Dopo il diploma, nel 1998, si è trasferito a Roma per frequentare la facoltà di Scienze Naturali, ma la sua passione per la cucina ha avuto il sopravvento, portandolo a lavorare in una tipica trattoria romana.

Il desiderio di crescita lo ha poi condotto in un grande albergo a Berlino, dove ha lavorato per due anni e mezzo prima di trasferirsi in una struttura alberghiera a Tarragona, in Spagna. Qui ha approfondito la cucina catalana, fatta di sapori mediterranei, verdure fresche, legumi e pesce. Questi profumi lo hanno infine richiamato nella sua terra, dove ha affinato la sua esperienza con lo chef Carmelo Floridia alla Locanda Gulfi, in provincia di Ragusa. Quest’ultima esperienza ha consolidato la sua convinzione di volersi esprimere attraverso una cucina semplice che esalti il prodotto. L’incontro con la famiglia Minardo gli ha infine permesso di realizzare il suo sogno, diventando executive chef del Modica Hotel. “L’idea alla base del nostro ristorante è far sentire gli ospiti a casa. Soprattutto per le famiglie, l’accoglienza e la tradizione sono essenziali nei nostri piatti – racconta chef Buoncuore – Dalla preziosa collaborazione con chef Craparo ho imparato a valorizzare la tradizione senza alterarne l’essenza, con una ricerca costante nella tecnica e nella filosofia gastronomica. Sono convinto che lo chef sia un “architetto del gusto” e che il menù debba seguire un progetto preciso”.

Il ristorante A Truvatura accoglie gli ospiti sin dal mattino con un ricco buffet della colazione, che affianca alla classica offerta continentale una selezione di prelibatezze siciliane: cannoli, cassatine, brioche con la granita, pasta di mandorle di Avola, panelle, arancine e le tipiche impanatìghie modicane, un dolce della tradizione monastica che unisce cioccolato e carne di manzo, nato per aggirare le restrizioni alimentari quaresimali. La proposta gastronomica è basata su prodotti a “km 0” ed eccellenze Igp, valorizzando il mare e la terra attraverso sapori autentici. Tra i piatti simbolo del menù troviamo Ravioli di ricotta vaccina e maggiorana, serviti in due varianti stagionali: con nero di seppia in estate e con sugo di maiale in inverno; insalatina Catalana, un mix di molluschi, gamberi rossi, crostacei, ricci di mare e verdure di stagione, servito su un piatto spennellato con nero di seppia; amatriciana Iblea, una reinterpretazione siciliana del celebre piatto laziale, con pomodoro siccagno, cipolla di Giarratana, guanciale Chiaramontano e Ragusano Dop; capocollo con verdure, carne di maialino marinata con erbe spontanee per trenta ore, cotta a bassa temperatura e servita con una ratatouille di verdure croccanti; caponata barocca, un classico piatto agrodolce arricchito con cioccolato di Modica al sale e totanetti scottati.