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L'azienda

Firriato, avanti tutta sul Vulcano. Sull’Etna 75 ettari vitati entro il 2019

16 Marzo 2018
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Con i recenti acquisti l'azienda trapanese che imbottiglia a marchio Doc dal 2001 raddoppia la sua potenza produttiva. Presto arrivano i cru. E sui prezzi del vino…


(Salvatore Di Gaetano)

Se ne parla da un po' di tempo. Firriato ha acquistato terreni in zona Doc. Le cifre ballano, ognuno ci aggiunge qualcosa, qualcun'altro gliela toglie. Succede così quando la notizia comincia a girare. 

Quel che è certo è che l'azienda trapanese della famiglia Di Gaetano ormai punta ad essere tra le cantine più presenti sull'Etna. E sta sparigliando un po' di prospettive. Oggi gli ettari vitati di Firriato sono una trentina tra Randazzo e Castiglione di Sicilia, tutti in zona Doc, entro il prossimo anno diventeranno circa 75 ed entreranno in produzione nel 2022. Non si conoscono le cifre dell'investimento necessario per comprare i terreni (ma un calcolo congruo fissa un prezzo che si aggira sui 30/40 mila euro ad ettaro) né il numero di bottiglie che si andrà a determinare con queste corpose acquisizioni. Dice Salvatore Di Gaetano, il patron di Firriato: “Stiamo portando avanti un progetto che vuole soddisfare le prospettive che ci siamo dati sia a livello produttivo che a livello commerciale. L'Etna tira, è indubbio, magari un po' a macchia di leopardo. Ma è un territorio di riferimento. In Italia poi c'è grande attenzione”. 

In questi giorni tra Passopisciaro e Randazzo si lavora a spron battuto per piantare le nuove vigne. Ormai Firriato spazia tra le contrade di Montedolce, Sant'Antonio, Verzella ed altre ancora. Piantare nuove vigne significa poter disporre dei diritti di impianto, Di Gaetano non nasconde che ha rinunciato a qualche terreno nel trapanese per reimpiantare sull'Etna. Il Vulcano è un'altra storia. Dal punto di vista commerciale il sessanta per cento dei vini prodotti sono rossi, in futuro forse i bianchi toglieranno qualche punto percentuale a proprio vantaggio. Oggi sei etichette in tutto e qualche cru in arrivo. Riprende Di Gaetano: “I due metodo classico Gaudensius da Carricante e Nerello Mascalese stanno avendo un importante successo e sul resto della gamma stiamo crescendo. Sono molto fiducioso”. 

La Firriato è presente sull'Etna dal 2007, l'anno in cui la bandierina dell'azienda ha cominciato a sventolare sul vulcano. Ma grazie a una deroga sull'imbottigliamento la Firriato produce Etna Doc dal 2001. E sulla politica dei prezzi di un'azienda che sull'Etna ormai ha una presenza significativa cosa rispondiamo? Spiega il patron di Firriato: “Non si può vendere sotto costo, ancor di più per i vini dell'Etna. Servono prezzi corretti e proporzionati ai costi di produzione. Firriato è un azienda con un posizionamento di prezzo medio-alto a prescindere che siano Etna o altri vini. Noi siamo presenti con diversi livelli di prezzi dalla linea Cavanera a quella delle Sabbie dell'Etna, entry level”. 

A Verzella c'è il quartier generale della Firriato. La cantina attuale verrà sostituita da un'altra più grande che potrà supportare il potenziale produttivo. Ma tutto è fermo. Per la questione del Prg di Castiglione di Sicilia che oggi blocca qualsiasi nuovo lavoro edilizio sul territorio, aziende vitivinicole comprese. “Una vicenda incredibile”, si limita a commentare Di Gaetano. E poi c'è il resort, sempre a Verzella, con 14 camere che presto diventeranno 18. Vino e ricettività. Sull'Etna funzionano. 

C.d.G.