È una storia che affonda le radici nel passato ma che guarda dritta al futuro. Baglio Diar è una realtà giovane solo all’apparenza, nata ufficialmente nel 2019 a Marsala ma erede di quattro generazioni di esperienza nel vino sfuso.
Con Nicola Di Girolamo alla guida, l’azienda ha preso una nuova direzione puntando tutto sul biologico e sull’internazionalizzazione. “La nostra filosofia – ci racconta – è quella portare la Sicilia del vino nel mondo. Lavoriamo su circa 100 ettari di vigneto e oggi abbiamo nove etichette, tutte ispirate a metodi alternativi e a uno stile elegante, in linea con i gusti contemporanei”.
L’attenzione alla salute è uno dei punti cardine del progetto: “Stiamo provando a produrre vini con meno alcol senza rinunciare alla personalità del vino. I nostri vitigni, baciati dal sole, si prestano bene a questa scelta”.
Baglio Diar valorizza le cultivar autoctone siciliane — Grillo, Inzolia, Catarratto, Zibibbo, Nero d’Avola e Perricone — e le interpreta in chiave moderna. I nomi delle etichette rendono omaggio a cinque donne forti della letteratura siciliana: Fantasia, Nedda, Selene, Velata e Dida.
Con una produzione attuale di 90mila bottiglie, l’azienda esporta il 50% nei mercati europei, ma anche in Corea, Canada e Usa. L’obiettivo è quello di iniziare a esplorare l’Asia.
“Abbiamo appena acquistato un vecchio locale della Florio. Il nostro sogno è farne la nostra cantina e aprirci all’enoturismo. Marsala ha ancora tanto da raccontare”.