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L'azienda

Negrar, espansione dei vigneti e tre nuovi cru: “Questo è l’anno dell’Amarone e del Recioto”

22 Settembre 2015
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(Francesco Vittorio Borghetti, Renzo Bighignoli e Daniele Accordini)

La cantina Valpolicella Negrar si espande nella vallata di Marano.

È stato, infatti, siglato un accordo di gestione dei vigneti con la famiglia Borghetti. Ed il presidente della Cantina, Renzo Bighignoli, annuncia il progetto di tre nuovi Cru Marano, mentre Daniele Accordini, enologo e direttore generale della Cantina, non va per il sottile: “Il 2015 sarà l’anno dell’Amarone e del Recioto”.
“Ciò in cui speravamo, bel tempo e alte escursioni termiche, è arrivato. Dunque, a tutt'oggi possiamo dire che quella del 2015 è la vendemmia dell'Amarone e del Recioto”, afferma Daniele Accordini, enologo e direttore generale di Cantina Valpolicella Negrar. Che, però, al momento, alza i calici insieme al presidente Renzo Bighignoli, per brindare alla recente intesa siglata con la famiglia Borghetti, che consente alla Cantina di espandersi nella vallata di Marano con una ventina di ettari di vigneto in località Prognol. 

Spiega Renzo Bighignoli: “Una prima sortita nella vallata di Marano l'avevamo già fatta con il progetto Espressioni, che ha dato come risultato l'Amarone San Rocco. Ora a Prognol avremo modo di sviluppare ulteriormente la nostra attività di ricerca e di valorizzazione delle differenze territoriali della Valpolicella Classica, che porterà a dar vita a tre nuovi Cru Marano, un Valpolicella, un Ripasso ed un Amarone”. 

Per assaggiare i nuovi Cru Marano bisognerà attendere qualche tempo, sperando sempre in ottime vendemmie come il 2015. “In vigna abbiamo trovato uve spargole, asciutte, con un grado zuccherino in continua crescita sino a valori visti solo nelle grandi annate da ricordare, come il 2000 e il 2011”, afferma infatti Daniele Accordini. Che aggiunge: “Soprattutto c'è stato un grande accumulo di sostanze fenoliche e coloranti, quanto occorre per conferire all'Amarone una grande longevità. Fino ad oggi, le condizioni meteo in fase di raccolta sono state ottimali, con percentuali di umidità molto basse, ideali per scongiurare attacchi di botrytis volgare e stimolare invece la formazione della botrytis nobile, vera condizione che dà unicità al nostro Amarone, superiore perfino alla forte caratterizzazione data dall'appassimento delle uve sino a gennaio. La scarsa produzione che il clima caldo ha indotto viene ampiamente ricompensata da un equilibrio produttivo della pianta e quindi questo è un momento felice per tutti i nostri soci, che vedono ricompensate le loro fatiche”.  

C.d.G.