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L'azienda

Toscana, Vulture ed Etna, Tenute Piccini si fa in “5”: “Ma non snaturiamo i territori”

14 Ottobre 2020
La_cantina_di_Valiano La_cantina_di_Valiano

di Marco Sciarrini

A chi va nel Chianti per parlare di vino, viene spontaneo pensare alle aziende di famiglie storiche a cui fare riferimento. E una di queste è sicuramente Piccini.

La famiglia proprietaria del gruppo Tenute Piccini, che risiede nel cuore del Chianti Classico, ha allargato le sue proprietà dal Chianti Classico alla Maremma fino ai territori vulcanici dell’Etna e del Vulture, ed ha come filosofia aziendale quella della ricerca della qualità nelle diverse aree vitivinicole. Anche lontano dalla propria terra il principio è stato quello del rispetto della materia prima, del vitigno, del terroir e della tipicità della zona d’origine. “Questa – dichiara Mario Piccini, Amministratore Delegato dell’azienda – è la filosofia della nostra famiglia, profondamente legata alle tradizioni e ai valori tramandati di generazione in generazione come punto di partenza per creare vini di altissima qualità. Piccini è una storia di famiglia e passione lunga 130 anni, un percorso di crescita continua e di grandissimi risultati”. Ispirazione a valori semplici e sinceri: “Una volta mio padre mi passò un bicchiere di vino e mi chiese cosa ne pensassi. Ricordo con chiarezza la sorpresa di quell’assaggio, dolce e tannico, sapido e acido, tutto così perfettamente integrato, in un equilibrio mai sentito prima. Quel ricordo che porto con me da allora e che cerco sempre di rivivere, è la conferma più grande che il vino è qualcosa che vive, materia fluida in continua evoluzione verso un punto di perfezione. Tutto quello che faccio è guidato dal desiderio irrazionale di rivivere quel momento e di condividere con altri la gioia e lo stupore che può provocare un calice di perfezione”.

(La cantina di Valiano)

Dicevamo delle proprietà della famiglia dislocate in territori molto variegati, cinque sono le tenute che insieme contano oltre 200 ettari di vigneti. L’itinerario enoico parte con la Fattoria di Valiano, nel Chianti Classico, in provincia di Siena, appartenente al territorio di Castelnuovo Berardenga, per poi passare alla Tenuta Moraia, che si trova in provincia di Grosseto, lungo la costa toscana, in Maremma. Il quadro delle aziende toscane è completato, infine, da Villa al Cortile, che a Montalcino rappresenta un punto di riferimento per la produzione del Brunello. Uscendo dalla Toscana, invece, si fa tappa in Basilicata, dove si incontrano i 15 ettari vitati della Regio Cantina, dove viene prodotto Aglianico del Vulture. Il viaggio si conclude nelle terre siciliane, ed esattamente lungo le pendici del grande vulcano Etna, in cui sorge Torre Mora, azienda che vede i propri filari estendersi tra i comuni di Castiglione di Sicilia e Linguaglossa. Cinque sono le generazioni che si sono avvicendate tramandandosi la passione, i valori, conoscenze e competenze, facendo dell’identità territoriale, della valorizzazione della tradizione la propria filosofia.

La storia nasce con Angiolo Piccini che nasce nel 1860, unico figlio di una famiglia di mercanti di Poggibonsi, una piccola città tra Firenze e Siena. Nel 1882 investe in 7 ettari di vigneti a Castellina in Chianti, costruisce una piccola azienda vinicola a Poggibonsi ed inizia una tradizione di famiglia che dura fino ad oggi. Angiolo Piccini è un’ispirazione per suo figlio, Mario, che entra con un ruolo attivo nell’azienda nel 1925. Durante la seconda generazione Piccini, l’azienda prospera e cresce nonostante gli anni estremamente difficili della Grande Depressione e della Seconda Guerra Mondiale. L’unico figlio di Mario, Pierangelo, rileva l’azienda familiare negli anni ‘60, portando con sé dinamismo e innovazione. Effettua importanti investimenti su nuovi vigneti e tenute con le prestigiose acquisizioni di due proprietà, Fattoria di Valiano e Tenuta Moraia. Alla fine degli anni ‘80 suo figlio Mario, e la figlia più giovane Martina, si uniscono a lui giovanissimi. Pierangelo chiarirà sin dall’inizio la grande differenza che c’è tra ereditare un’azienda di famiglia e costruirne una. La sua guida e fiducia sono ripagate, poiché fratello e sorella si uniscono e ridefiniscono l’immagine del Chianti nel XXI secolo. Il loro approccio innovativo alla produzione di Chianti porta al lancio, con successo internazionale, del Chianti Etichetta Arancio. Tra tradizione e intuizione, la IV generazione della famiglia Piccini ha preso uno dei vini più antichi e tradizionali d’Italia e lo ha reso contemporaneo, vibrante, originale ed internazionale. Sotto la guida della quarta generazione della famiglia, Piccini è oggi una delle aziende vinicole italiane più distintive, dinamiche ed innovative. Tenute Piccini è un’azienda a conduzione familiare ed è uno dei vini italiani più distribuiti all’estero, presente in oltre 80 paesi nel mondo. Oggi anche la quinta generazione rappresentata dai figli di Mario Piccini, Benedetta, Ginevra e Michelangelo, inizia a seguire le orme paterne dedicandosi alle attività delle Tenute. Oggi conta poco meno di duecento ettari vitati di proprietà, ai quali si aggiungono i cinquecento del progetto degli Agricoltori del Geografico, per una produzione media annua che arriva a sfiorare i 17 milioni di bottiglie e un fatturato di 64,5 milioni. Numeri importanti”.

(La bottaia)

“Stiamo crescendo in modo significativo – racconta Mario Piccini – e per essere sempre più all’altezza dei fabbisogni del mercato e al tempo stesso per garantire un’identità produttiva autorevole ci stiamo avvalendo di quello che oggi si può considerare uno dei maggiori esperti mondiali, Riccardo Cotarella. Un consulente fuori dagli schemi classici capace non solo di dare un contributo importante alla qualificazione dei vini ma anche, e soprattutto, supportare la crescita professionale dei team tecnici con i quali collabora. Per noi, pertanto, l’ingresso di Cotarella ha rafforzato la nostra squadra di enologi e agronomi, costituita oggi anche di giovani molto capaci e promettenti”. Con l’arrivo nel 2018 di Riccardo Cotarella per seguire i vini delle Tenute, affiancato dall’enologo Pasquale Presutto dell’Azienda, e quello del giovane enologo Alessandro Barabesi, responsabile delle cantine Agricoltori del Geografico, il mondo Piccini ha infatti ricevuto nuova linfa al fine di innalzare ulteriormente il livello qualitativo dei vini prodotti. “Sono molto felice di poter dare un contributo utile al gruppo Piccini – sottolinea Cotarella – una realtà che mi è sempre piaciuta anche per i valori al suo interno, straordinariamente testimoniata dalla capacità imprenditoriale e umana di Mario Piccini e oggi anche dalla nuova generazione entrata da poco in azienda. Il Geografico non rappresenta per me una sfida perché i valori che porta con sé sono già una garanzia. Il nostro compito è quello di dare un ulteriore impulso alla straordinaria vocazionalità di questa azienda e dei terroir che rappresenta”. Abbiamo citato il Geografico, ebbene sì. La famiglia ha inteso intraprendere un percorso con questa grande ed importante realtà toscana di Castellina, Gaiole e Radda che agli albori del nuovo millennio ha avuto una grande crisi finanziaria che, nonostante gli sforzi, si protrae inevitabilmente fino al 2015, anno in cui la cooperativa finisce in liquidazione volontaria. Ed è in questo momento che la storia della Piccini si intreccia a quella della cooperativa degli Agricoltori del Chianti Geografico ed insieme iniziano a scrivere un nuovo capitolo della viticoltura del territorio. A partire dal 2015 infatti, la famiglia Piccini prende in gestione la cooperativa che poi acquisisce definitivamente nel 2018. Il nome Geografico è legato proprio all’appartenenza dei soci fondatori al territorio, che fino agli anni ’30 era stato il vero e unico Chianti, quello dei tre comuni originari, appunto, Castellina, Gaiole e Radda.

“Siamo molto fieri dell’acquisizione del Geografico – dice Mario Piccini – Si è trattato di una grande operazione con la quale siamo riusciti a salvare non solo il prestigioso marchio del Geografico ma anche, e soprattutto, l’azienda con i dipendenti e i fornitori. Un’operazione questa che ci riempie di orgoglio e ci rende consapevoli dell’importante responsabilità che ci siamo assunti. Geografico, infatti, è un grande marchio della Toscana, che non solo rappresenta il territorio più storico del Chianti, ma porta in sé una vocazionalità straordinaria alla produzione di vini di alta qualità. Un esempio su tutti il Contessa di Radda Chianti Classico, un marchio icona di questa storica denominazione”. Il focus del progetto non riguarda la sola produzione, ma anche i viticoltori della cooperativa, per i quali il Geografico vuole essere un punto di riferimento sicuro sia dal punto di vista agronomico ed enologico, che da quello produttivo, logistico e finanziario. Per questo motivo è stata stipulata da Tenute Piccini una convenzione con Banca Ifis, un’operazione che ha posto le basi per la garanzia del pagamento immediato agli agricoltori nel momento della consegna dell’uva, impattando positivamente su tutta la filiera. Nel corso della visita abbiamo potuto apprezzare, in tre diverse occasioni, le varie sfumature dei vini potendone apprezzare le differenze e le peculiarità che i vari territori di proprietà hanno saputo esprimere.