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Scenari

Bolgheri vince contro Boyar: “Cancellate Bolgaré”

27 Marzo 2023

Bolgaré come Bulgaria o Bolgheri? Dopo 6 anni di attesa, il Tribunale dell’Unione europea ha respinto, sia pure al terzo grado di giudizio, le ragioni del Domaine Boyar e avallato quelle del Consorzio di Bolgheri. Una vicenda, per certi versi, simile a quella dello Champagne contro lo Champanillo spagnolo, tentativo di evocazione bloccato dalla Corte di giustizia europea nel 2021. O, se si vuole, la querelle Prosecco/Prosek che però riguarda un territorio e non un marchio privato come nei casi di Bolgheri e dello Champagne. I fatti: nel 2017 infatti il Domaine Boyar, la maggiore azienda vinicola della Bulgaria, aveva fatto domanda presso l’ufficio marchi europeo, l’Euipo (tutela la proprietà intellettuale), per registrare il marchio “Bolgaré” nella classe dei prodotti alcolici.

Sorprendentemente l’opposizione presentata dal Consorzio fu respinta – ricordano a Bolgheri – ed è stato necessario attendere fino allo scorso marzo quando l’Euipo accolse interamente l’appello del Consorzio. A seguito di questo, la controparte bulgara impugnò la decisione di fronte al Tribunale dell’Unione Europea che, dopo circa un anno, si è espresso in maniera definitiva sulla questione. Il massimo Tribunale comunitario ha sentenziato, senza fissare nemmeno l’udienza, poiché i giudici, leggendo la difesa del Consorzio oltre che la decisione dell’Euipo, hanno ritenuto il ricorso bulgaro manifestamente infondato.

La sentenza recita che il marchio “Bolgaré” è idoneo a evocare, nella mente del pubblico di riferimento, la Dop “Bolgheri”. In particolare, il Tribunale ha aggiunto che tale circostanza non può essere messa in discussione dal fatto, sostenuto dalla controparte, che il pubblico di riferimento potrebbe percepire il marchio “Bolgaré” come un riferimento alla Bulgaria. E infatti, secondo il Tribunale, tale circostanza, anche se fosse accertata, non è sufficiente ad impedire che il pubblico, di fronte al marchio “Bolgaré”, abbia anche in mente l’immagine del prodotto coperto dalla Dop “Bolgheri”. In particolare, tra i due termini sussistono: 1) somiglianza fonetica, 2) numero simile di lettere, di cui le prime quattro uguali, 3) identità di prodotti 4) somiglianza figurativa nei caratteri di scrittura. Dopo la vicenda Champagne/Champanillo, anche questa sentenza potrebbe avere un’importanza che va oltre le singole querelle e costituire due precedenti fondamentali per la protezione delle denominazioni d’origine italiane ed europee.