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Scenari

Cotarella: “Il 2021 è l’anno degli spumanti. Ma adesso basta al confronto con gli champagne”

08 Gennaio 2021

“Il 2021 nasce sotto il segno dello spumante italiano e mi piace immaginare che la ripresa economica del nostro Paese, post Covid, passi anche da qui”.

A dirlo all’Ansa è Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi. “In queste festività natalizie – spiega l’enologo umbro – le famiglie hanno scelto lo spumante metodo classico italiano che sta riscuotendo un enorme successo. Ma dobbiamo fare attenzione a non scivolare sul confronto campanilistico con gli champagne, che viaggiano ancora su un altro pianeta. Noi abbiamo il dovere di raggiungere quel pianeta quanto prima. Comunque siamo sulla strada giusta. Gli spumanti italiani possono contare su un fattore difficilmente replicabile in altre parti del mondo e cioè sulla trasversalità territoriale”.

“Oggi, alle zone tradizionalmente vocate alla produzione di spumante, come il Franciacorta, l’Oltrepò Pavese, il Trentino o il Piemonte, se ne sono aggiunte molte altre in tutta Italia, anche al sud – spiega Cotarella – Penso al montonico dell’Abruzzo, al gaglioppo della Calabria, al nerello mascalese dell’Etna in Sicilia, al negramaro della Puglia, al roscetto del Lazio o al ribolla del Friuli. In questi ultimi anni sono nati nuovi spumanti molto interessanti che hanno ancora una volta introdotto quel concetto di biodiversità che per il territorio italiano è un vero valore aggiunto. Questo è stato possibile grazie alle straordinarie terre che possiamo vantare, ma anche grazie a una ricerca applicata di noi enologi che siamo riusciti a riscoprire territori che nel tempo erano stati dimenticati o poco valorizzati”. Per il 2021 appena iniziato Cotarella ha un solo grande desiderio: “Che questa pandemia venga una volta per tutte superata anche grazie all’introduzione dei vaccini. Ci sarà da ricostruire un’economia, ma gli imprenditori italiani hanno sempre saputo reagire alle avversità e sono sicuro che ci riusciranno anche in questa occasione, ovviamente il governo e l’Europa dovranno fare la loro parte”.

C.d.G.