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Scenari

Dopo la pizza, anche il caffé espresso italiano sarà patrimonio immateriale Unesco

04 Dicembre 2019
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La cerimonia a novembre 2020

E' atteso per novembre 2020 il cin cin per il caffè espresso italiano tradizionale a patrimonio immateriale dell'umanità Unesco. 

Il conto alla rovescia per un altro successo targato made in Italy pronosticato per il penultimo mese del nuovo anno, dopo quello della pizza, è stato annunciato oggi a Roma, presso la Camera dei Deputati, dal Consorzio di tutela espresso italiano tradizionale. All'incontro istituzionale hanno preso parte in maniera trasversale parlamentari di diverse forze politiche che hanno manifestato sostegno al progetto. L'iter per il riconoscimento, iniziato e promosso dal consorzio nel marzo del 2016 con il protocollo del dossier di candidatura presso la commissione nazionale Unesco e finalizzato a promuovere il vero caffè espresso italiano tradizionale e proteggere la cultura e la tradizione dell'Italia, sarà accompagnato da un tour nei locali storici delle principali città, in particolare nelle città creative Unesco in Italia: Bologna (musica), Fabriano (artigianato e arte popolare), Roma (cinema), Parma (gastronomia), Torino (design), Milano (letteratura), Pesaro (musica), Carrara (artigianato e arte popolare), Alba (gastronomia).

Oggi nel Paese operano nel settore caffè più di 800 torrefazioni con circa 7 mila addetti. Sono presenti oltre 150 mila esercizi. I consumi annuali pro capite di caffè nel 2018 sono di 5,9 chili, in aumento di un 5,3%. Dal punto di vista dei consumi il caffè invece è la seconda bevanda dopo l'acqua più bevuta nel mondo con la Finlandia che detiene il primato europeo del consumo del caffè. In Italia il 95% dei connazionali lo beve abitualmente e lo gusta principalmente tra le mura domestiche (92%) o al bar (72%).

Non manca poi chi dice di berlo per trovare la carica necessaria ad affrontare la giornata (58%). Un 77% afferma invece di berlo tutti i giorni appena sveglio. Per il 53%, poi, è un momento di relax, un piacere (47%) e un rito da consumare insieme agli altri (37%). Infine il 93% predilige il caffè espresso. Nel commentare l'iter avviato il presidente del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale Giorgio Caballini di Sassoferrato ha affermato che “contiamo sull'aiuto delle forze politiche perchè questo è un progetto trasversale che va da Bolzano a Lampedusa”.”Dopo la riassegnazione a marzo di quest'anno della candidatura al ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo abbiamo chiesto – ha aggiunto – un incontro per sviluppare il progetto”.

C.d.G.