Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

I numeri della mozzarella di bufala Dop, nessun formaggio cresce così. “Ma il 2023…”

31 Gennaio 2023
foto_osservatorio foto_osservatorio

di Emanuele Scarci

Lo sprint della Mozzarella di bufala campana mette in ombre le altre Dop italiane.

Nel periodo 2016/2022 ha realizzato una crescita della produzione del 26%, a fronte di una crescita media del 10% della produzione certificata dei formaggi Dop. Nel 2022 il fatturato alla produzione della filiera della Mozzarella di bufala campana ha raggiunto i 530 milioni di euro. In grande spolvero anche l’export, con un aumento a volume del 9% sul 2021. È la fotografia dello stato di salute scattata dal primo Osservatorio economico sulla filiera della Mozzarella di bufala campana realizzato in partnership con UniCredit e Nomisma, presentato a Milano nella Tree House della banca. Secondo l’Osservatorio Nomisma/UniCredit, nel 2022 sono stati prodotti circa 56 milioni di chili di mozzarella Dop, con una crescita del 3,8%. Anche il latte idoneo è salito da 295 mila tonnellate del 2021 a circa 306 mila del 2022. Inoltre, nel decennio 2012 al 2022, si è ampliato il patrimonio di bufale da latte allevate nell’area Dop: oggi sono oltre 374 mila capi.

Nord Italia e Francia
Dai dati dell’Osservatorio, emerge che il Nord ovest dell’Italia è il territorio dove si acquista più mozzarella Dop (il 34,9%), mentre all’estero la Francia si conferma il primo Paese tra i mozzarella-lovers, assorbendo da sola il 33% dell’export. Chi consuma la mozzarella Dop? L’identikit del consumatore tipo è maschio, appartiene alle Generazioni X (41-55 anni) e Millennials (26-40 anni), è un imprenditore con figli e un reddito elevato, abita in Centro Italia e conosce il valore aggiunto del marchio Dop. Inoltre, 9 italiani su 10 hanno consumato mozzarella di bufala nell’ultimo anno, il 25% almeno una volta a settimana e il 20% è pronto a farlo anche a colazione. Tuttavia non è tutto rosa e fiori: lo sviluppo del comparto è messo a rischio da tre fattori esplosi nel 2022: aumento dell’inflazione (+17% per formaggi e latticini), incremento dei costi di produzione e perdita del potere di acquisto del consumatore, che hanno già portato a un impoverimento della filiera. Anche per il 2023 in cima alle preoccupazioni del comparto c’è proprio il calo della redditività.

(Il ministro Francesco Lollobrigida interviene in diretta)

Un 2023 incerto
“I numeri della mozzarella Dop, seppure incoraggianti, vanno letti in una congiuntura davvero complessa, che ci preoccupa anche in questo 2023 – ha sottolineato il presidente del Consorzio della Mozzarella di bufala campana, Domenico Raimondo – Siamo convinti che le eccellenze agroalimentari del Paese vadano interpretate e analizzate come motore economico. Per diffondere una sempre maggiore consapevolezza di questo ruolo chiave, abbiamo dato vita all’Osservatorio, che è improntato alla valorizzazione del Made in Italy di qualità”. Dal suo canto, Denis Pantini, responsabile Agroalimentare di Nomisma, ha sottolineato che “in uno scenario economico incerto, le famiglie italiane sono pronte a rendere più leggero il carrello della spesa, ma la mozzarella di bufala campana Dop figura in fondo alla lista dei cibi eventualmente da tagliare e lo farebbe solamente il 10% dei consumatori”.
Infine, in un video messaggio, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida si è soffermato sulla battaglia contro l’Italian sounding. “Dobbiamo difenderci da chi tenta di vendere prodotti che nulla c’entrano con il nostro sistema di produzione e di trasformazione – ha detto – Il nostro impegno per proteggere la qualità delle produzioni italiane è massimo, perché abbiamo un patrimonio unico e non delocalizzabile. In questo senso, è anche attraverso il monitoraggio delle filiere che possiamo garantire alle persone di trovare del buon cibo. In legge di Bilancio, poi, abbiamo inserito misure che favoriscono l’innovazione, fattore necessario anche per contrastare quelle patologie che aggrediscono la zootecnia e l’agroalimentare in tutte le sue filiere”.