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Scenari

Hotel a Milano, prezzi alle stelle per Expo. Ma FederAlberghi replica: “Rincari del 30 %”

26 Gennaio 2015
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Ok, va bene, un piccolo aumento lo avevamo messo in conto, ma nessuno si aspettava queste cifre.

Così, Stefano Biolchini, giornalista de “Il Sole 24 Ore”, che di solito si occupa di cultura, si è messo uno zaino in spalla ed è andato a fare un giro per gli alberghi milanesi. L’obiettivo, quello di scoprire di quanto saranno aumentate le tariffe in vista dell’Expo 2015.
La scoperta ha dell’incredibile e lascia senza parole lo stesso giornalista. “L’idea dell’articolo è nato da un fatto personale – racconta -. Dovrò ospitare una coppia di amici il fine settimana del 16 e 17 maggio. Così ho cominciato a cercare una camera d’albergo”.
Stefano mette a confronto i prezzi con un altro fine settimana, il 14 e 15 marzo. “Mi aspettavo un rincaro del 20, 30 per cento. Invece i conti sono diversi e mi hanno lasciato inorridito”.

La richiesta era semplice: una camera tipo, matrimoniale per lo più standard, compresa di colazione.

Ecco una parte dell’articolo di Stefano che descrive alcuni prezzi:
“Dal Petit Palais, Hotel et Residence, in via Molino delle Armi: se a marzo la spesa per la camera De Luxe per notte è di 213 euro a maggio saliamo a 320 euro. Andando verso i più prestigiosi, l’Excelsior Hotel Gallia, completamente rinnovato e affascinante come sempre, a marzo costa 310 euro per notte, mentre a maggio la spesa lievita a 498 euro. Il Four Seasons Hotel di Via Gesù, per notte comporta un esborso di 585 euro (+ 10% di spese) a marzo, e 790 euro (+ 10%) a maggio. Al Principe di Savoia si va da 354 euro a 525 euro. L’Hotel Armani Milano in via Manzoni passa per la stanza Apk da 600 euro (+ Iva, + 10% di spese ) a notte a 800 euro (sempre + Iva e + 10%). Al Park Hyatt si passa da 580 euro (+ 10%) della stanza de luxe a 630 euro (+ 10%). Lo storico e blasonatissimo Gran Hotel et de Milan passa da 484 euro a 622 euro iva inclusa per la stanza deluxe. L’Hotel dei Cavalieri ha un listino da 167 euro a marzo a 277 euro/377 euro euro a notte nel mese di maggio. L’Hotel Ascot, quattro stelle Best Western in Via Lentasio passa da 120 a 180 euro. Il Maison Borella , quattro stelle sull’Alzaia Naviglio Grande da 160 a 180 euro. Il Rosa Grand di Piazza Fontana da 215 euro a 538,90 euro .
Se invece scendiamo di classificazione, un tre stelle come l’Hotel Augustus di via Torriani viaggia da 138 a 155 euro, mentre l’Hotel Garda con colazione costa 100 euro a marzo e 189 a maggio. Il poco distante Hotel Flora, sempre tre stelle, ha prezzi da 100 a 170 euro. Il due stelle di via Lepetit, Hotel Boston, a marzo costa 85 euro, per maggio non ha ancora definito il prezzo. Il tre stelle hotel Mythos di via Tenca triplica il prezzo: da 100 euro di marzo a 300 di maggio. L’Hotel Bernina, via Torriani, passa da 83 a 200 euro. All’Hotel Aosta, proprio a fianco della stazione centrale, per due notti a marzo la spesa è di 235 euro (117 ca per notte), a maggio di 891 euro (445 euro ca per notte). Il quattro stelle Hotel Colombia di via Lepetit passa da 115 euro a notte a 180 euro.
L’Hotel Canada, tre stelle di Via Santa Sofia varia da 118 a 230 euro. L’Amadeus tre stelle di via Vitruvio da 90 a 130 euro. L’Hotel Canova da 74 euro a notte a 260 euro a notte”.

“Credo che questa politica dei prezzi non favorisca certo una bella immagine del nostro Paese”, ha concluso Biolchini.

La replica è affidata a Maurizio Naro, dell’associazione albergatori confcommercio Milano: “Il giornalista de Il Sole è stato un po’ sfortunato ed avrebbe dovuto informarsi meglio – dice -. Proprio in quel fine settimana a Milano è previsto un importante convegno medico”.

Va bene, dottor Naro, c’è il congresso, ma rincari del 300 per cento?
“Diciamo che alcuni miei colleghi fanno un po’ quello che vogliono e questo non è tollerabile. C’è da dire, però, che questi aumenti hanno una spiegazione”.

Naro, infatti, spiega che gli alberghi hanno degli accordi con i tour operator e le agenzie.
“Di solito si siglano dei pre-contratti che hanno una scadenza. Del genere, le agenzie chiedono agli alberghi di tenere un tot di camere per un determinato periodo. Per l’Expo, questi accordi dovevano scadere a fine gennaio e sono stati prorogati per due settimane. Quindi, per mantenere le camere, gli alberghi aumentano i prezzi per scoraggiare gli acquisti dei singoli. Noi non abbiamo un magazzino. Quello che non vendiamo oggi, non lo possiamo di certo vendere domani”.

Gli aumenti però ci saranno?
“Si, è vero. Ma sigleremo a breve un protocollo d’intesa dove gli aumenti massimi previsti saranno del 30 per cento”. 

Giorgio Vaiana