La manifestazione “Champagne Experience” quest’anno è approdata a Bologna, una scelta dettata da esigenze logistiche più adeguate al crescente interesse degli operatori del settore e degli appassionati. Interesse confermato anche stavolta da un’affluenza significativa in entrambe le giornate del 5 e 6 ottobre.
Il cambio di sede ha comportato alcuni aggiustamenti in corso d’opera, a partire dal servizio navetta tra l’ingresso della fiera e il padiglione 18, dove si è svolto l’evento. Dopo le difficoltà del primo giorno, l’organizzazione ha prontamente corretto il tiro, rendendo il transfer efficiente — e questo va riconosciuto. Qualche dettaglio resta da perfezionare, ma l’evento si conferma un momento di riferimento per chi voglia aggiornarsi o approfondire la conoscenza di questa grande tipologia di vino.
Interessante la scelta, non scontata, di garantire a ogni produttore la stessa importanza e quindi pari spazio e visibilità. Un visitatore inesperto, entrando nel padiglione, non distinguerebbe i nomi storici da quelli emergenti. L’unica differenziazione visibile è quella territoriale: l’area espositiva è stata suddivisa in cinque grandi stand corrispondenti alle zone di produzione (Côte des Bar, Vallée de la Marne, Côte des Blancs e Montagne de Reims), oltre a quello riservato alle cosiddette maison classiche, i grandi marchi che non si identificano con un singolo terroir.
Il livello qualitativo degli assaggi si è rivelato elevato, segnato da una tendenza diffusa verso la tipologia Extra Brut — quindi dosaggi sempre più contenuti —, dalla precisione stilistica e da una bevibilità raffinata.
Ecco alcuni champagne che ci hanno colpito di più, divisi per zone, seguendo la logica espositiva della manifestazione.
Côte des Bar
Alexandre Bonnet, Extra Brut Blanc de Noirs Les Vignes Blanches 2019
100% Pinot Nero, dosage 1 g/l. Dopo la fermentazione malolattica riposa sui lieviti per 48 mesi, seguiti da tre anni in bottiglia. Al naso è complesso e intenso, con aromi floreali e frutto fresco a polpa gialla. Il sorso è rinfrescante, persistente e chiude su un finale sapido.

Vallée de la Marne
Jacquesson, Cuvée 743 Dégorgement Tardif
Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Meunier in parti uguali, dosage zero. Champagne di rara finezza ottenuto da vini base della vendemmia 2015, annata ricca e strutturata, con sboccatura tardiva (marzo 2024). Composto per il 21% da vini di riserva più vecchi di otto anni e vinificato in legno, si apre su sentori di agrumi e frutta secca. Il sorso è denso, energico e voluminoso, con un finale elegante e lunghissimo.

Telmont, Blanc de Blancs 2014
100% Chardonnay, dosage 4,2 g/l, senza fermentazione malolattica. La cantina, pioniera nella sostenibilità, punta all’impatto zero sull’ambiente (conduzione biologica, bottiglie al 75% di vetro riciclato, energia da fonti rinnovabili). Vinificato in legno, sboccato nel 2023, offre aromi di burro e mandorla, con ritorni di frutto giallo. In bocca è armonico, di vibrante acidità e grande fascino.

Côte des Blancs
André Jacquart, Mesnil Experience Blanc de Blancs Brut Nature
100% Chardonnay, dosage zero. Vinificato in barrique, si distingue per tensione e verticalità. Al naso crosta di pane, mela verde e lievi note affumicate; in bocca è ampio e vibrante, con chiusura minerale lunghissima.

Pascal Agrapart, Terroirs Blanc de Blancs Grand Cru Extra Brut
100% Chardonnay, dosage 5 g/l. Ottenuto da due sole vendemmie, vinificato in parte in barrique con malolattica svolta e affinamento sui lieviti dai 32 ai 44 mesi. Non filtrato né chiarificato. Profuma di limone, susina e gesso; al palato è fresco, strutturato e persistente, con eleganti note boisé e di lievito.

Montagne de Reims
Rodez, Blanc de Blancs
100% Chardonnay dalle vigne Grand Cru di Ambonnay, annata prevalente 2022. Vinificato in legno, con malolattica svolta sul 10% dei vini e dosage 2,5 g/l. Equilibrato tra freschezza e struttura, evoca aromi di frutta e croissant. In bocca è denso e raffinato, con chiusura sapida e persistente.

Paul Bara, Special Club Grand Cru 2016
70% Pinot Nero e 30% Chardonnay, dosage 6 g/l. Vinificato in acciaio a temperatura controllata senza malolattica, prodotto solo nelle annate migliori. Bouquet fine di agrumi, mela e nocciola; al palato è minerale, vibrante, armonico e di lunga persistenza.

Maison classiche
Paillard, Blanc de Blancs Grand Cru
100% Chardonnay, dosage 5 g/l. Ottenuto da uve Grand Cru della Côte des Blancs, con il 50% di vini di riserva conservati anche in botte. Dopo la malolattica, resta 40 mesi sui lieviti e altri 10 in bottiglia dopo la sboccatura. Prodotto con una presa di spuma più delicata per ottenere un’effervescenza fine. Il naso conquista con note agrumate, crosta di pane e mandorla fresca; in bocca è consistente, di acidità elegante e lunga persistenza.

Roederer, Blanc de Blancs 2017
100% Chardonnay, dosage 7 g/l. Vinificato al 30% in legno, senza fermentazione malolattica. Champagne di grande classe, con profumi di lievito, fiori bianchi e agrumi. In bocca è croccante, preciso, fresco e minerale, con effervescenza fine e un sorso seducente.

Tre champagne da standing ovation
Philipponnat, Clos des Goisses 2015
78% Pinot Noir e 22% Chardonnay, dosage 4,2 g/l. Vinificato in legno senza malolattica. Di qualità straordinaria: intenso, persistente, equilibrato tra struttura e acidità. Al palato è denso e cremoso, con finale minerale e piacevole. Ottimo oggi, promette grande evoluzione.

Taittinger, Comtes de Champagne 2014
100% Chardonnay, dosage 9 g/l. Parzialmente vinificato in legno, svolge la malolattica. Vino affascinante e complesso, con naso ricco e generoso, bocca avvolgente e corposa, sostenuta da una vena acida vivace e un finale salino di grande tensione.

Bollinger, La Grande Année Rosé 2015
62% Pinot Nero e 38% Chardonnay, dosage 8 g/l. Ottenuto dall’aggiunta del 5% di vino rosso dopo la fermentazione in bianco. Unisce la potenza del Pinot Nero alla delicatezza dei frutti rossi (fragola, arancia rossa, ciliegia). In bocca è complesso ma equilibrato, con freschezza agrumata ed effervescenza fine e setosa. Ha un grande potenziale di evoluzione.
