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Vino e dintorni

Moravia e Boemia, alla scoperta dei vini della Repubblica Ceca

26 Aprile 2025
Cantine della Moravia Cantine della Moravia

Il mondo del vino è ricco di sfaccettature e di territori dalle antiche tradizioni. Lontane dal processo di omologazione ispirato a un gusto internazionale, che ha spesso contribuito ad annullare le differenze, esistono ancora aree che hanno conservato un’originale tipicità. Regioni periferiche rispetto al racconto mainstream del vino, che per solito si limita ad occuparsi dei Paesi più grandi e conosciuti a livello globale. La Repubblica Ceca appartiene proprio a questo universo di Paesi produttori di vino quasi sempre ignorati, ma che hanno molto da raccontare, non solo sulla loro antica storia, ma anche su un presente vivace e ricco di fermento.  L’edizione 2025 di IWINETC, International Wine Tourism Conference è stata l’occasione approfondire le potenzialità enoturistiche del territorio della Repubblica Ceca e per scoprire i vigneti e i vini della Moravia e della Boemia. 

 

Una storia antica

La coltivazione della vite è stata introdotta in Moravia e in Boemia intorno al III secolo d.C. quando l’espansione di Roma arrivò fino in queste terre. Come accadde in tutta Europa, dopo la caduta dell’Impero romano furono gli ordini monastici a conservare e tramandare la cultura della vite e della produzione del vino, che a partire da XI secolo conobbe in Moravia e Boemia una florida espansione. Carlo IV di Lussemburgo (1316 – 1378), da grande amante del vino diede un notevole impulso allo sviluppo del settore, valorizzando la produzione nazionale. La coltivazione della vite per secoli ha fatto parte della cultura locale, con lo sviluppo di una rete di piccole cantine che producevano vino in modo artigianale per un fabbisogno familiare. Ancora oggi nei paesi della Moravia si possono ammirare le piccole cantine affiancate l’una all’altra. Sono state scavate sotto le colline per garantire temperatura e umidità costanti e sono composte fondamentalmente da un solo piccolo vano dove avveniva la vinificazione e la conservazione del vino destinata al consumo privato. Un paesaggio insolito, caratteristico e assolutamente unico. Il panorama è radicalmente cambiato dopo la Seconda Guerra mondiale e il passaggio della Cecoslovacchia sotto la sfera d’Influenza di Mosca. L’instaurazione di un regime comunista ha modificato radicalmente il sistema produttivo. La riorganizzazione statale del settore, ha condotto alla creazione delle enormi cantine sociali dove tutti i viticoltori dovevano conferire le uve. Durante tutto il periodo del comunismo l’unico obiettivo del regime era produrre una grande quantità di vino, senza alcuna attenzione per la qualità o per la valorizzazione delle differenti particolarità territoriali.  Decenni di decadenza per il vino e la viticoltura, che è stata considerata al pari di una produzione industriale. Solo dopo il crollo del muro di Berlino e la caduta del regime comunista, la Cecoslovacchia ha intrapreso un nuovo percorso democratico.  Nel 1993 il territorio è stato suddiviso in due stati, Repubblica Ceca e Repubblica di Slovacchia, che nel 2004 sono entrati a far parte dell’Unione Europea. La storia moderna del vino ceco ha quindi solo pochi decenni. La viticoltura ha dovuto lasciarsi rapidamente alle spalle l’organizzazione centralista delle grandi cantine sociali per ricostruire un nuovo tessuto produttivo fatto di piccole realtà familiari e tenute private di medie dimensioni, che stanno bruciando le tappe per portarsi al livello del resto della produzione dell’Europa occidentale. Un percorso non semplice, ma che sta cominciando a dare i suoi frutti. Sono stati riscoperti e valorizzati i vitigni storici del territorio e al contempo sono cresciute la cultura agronomica e enologica, messe al servizio della qualità, con l’obiettivo di produrre vini in grado di esprimere il carattere dei vari terroir.

 

Le regioni del vino: Moravia e Boemia

Nel territorio della Repubblica Ceca, la regione più importante per superficie vitata è la Moravia. Situata nella parte sud orientale del Paese, al confine con Austria e Slovacchia, si estende tra il fiume Morava e l’area a ovest di Brno. I suoi oltre 16.500 ettari di vigneti, rappresentano circa il 96% della superficie totale vitata. La regione è attraversata dal 49° parallelo e si trova alla latitudine di Parigi, in una zona dal clima continentale, piuttosto fresco e ventilato, mitigato dalla presenza di corsi d’acqua e da lago Věstonická nádrž, sulle cui sponde sorge il borgo di Pavlov, non a caso uno dei centri più importanti per la viticoltura della regione. La maturazione delle uve è lenta e beneficia di un mese di settembre e di un inizio dell’autunno quasi sempre secchi e poco piovosi, ideali per una vendemmia tardiva. I terreni presentano una composizione piuttosto varia, che passa dalle rocce di natura granitica ai depositi di loess, a zone calcaree, calcareo argillose o sabbiose ghiaiose. I vini bianchi sono freschi e fruttati, con aromi intensi e una buona acidità. I rossi sono scorrevoli, non molto strutturati, piacevolmente fragranti.

La regione della Boemia si trova nella parte settentrionale del Paese e rappresenta una delle zone più a nord d’Europa in cui si coltiva la vite. Nel complesso rappresenta solo il 4% della superficie nazionale. I vigneti della regione sono frammentati in molte parcelle, situate nelle posizioni più soleggiate e miti, in modo da favorire una buona maturazione delle uve. Il clima freddo e le forti escursioni termiche tra le temperature del giorno e della notte, rendono la viticoltura estrema. I vini hanno un tipico profilo nordico, sono tesi e verticali, con acidità più pronunciate e un corpo più esile e snello.

 

Vitigni e vini

Il clima e le caratteristiche dei suoli della Moravia e della Boemia sono molto adatti per le uve a bacca bianca, in particolare: gruner veltliner, riesling, riesling italico, müller-thurgau, sauvignon blanc, pinot blanc, pinot gris, moscato di Moravia e pálava, un incrocio tra gewürztraminer e müller-thurgau, creato in Moravia negli anni ‘50. Le varietà a bacca rossa sono un po’ penalizzate da freddo e vengono coltivate soprattutto nelle aree più soleggiate della Moravia. I vitigni più adatti sono il pinot noir, il St. Laurent e il blaufränkisch.  In generale i vini esprimono un buon livello qualitativo, con alcune punte di assoluta eccellenza, in particolare per quanto riguarda gruner veltliner, riesling e riesling italico. Bisogna tuttavia sottolineare una tendenza generale alla produzione di vini semi-secchi, con residui zuccherini che vanno dai 5 ai 12 grammi litro. Una tipologia di vini ancora molto apprezzata nel Paese, ma poco in sintonia che le tendenze contemporanee, che prediligono vini assolutamente secchi. Se consideriamo che il nuovo corso del vino ceco è iniziato solo da pochi decenni dobbiamo aspettarci un futuro molto promettente. Il panorama dei vini della Repubblica Ceca è vivace e animato da molti giovani viticoltori appassionati e competenti. Si tratta di un Paese dalle grandi potenzialità, che può contare su un’antica tradizione, una diffusa cultura della vigna e su condizioni pedoclimatiche molto adatte alla viticoltura, soprattutto alla luce delle conseguenze dei cambiamenti climatici in atto, che favoriranno sempre di più le aree dal clima più fresco.

I 10 migliori assaggi

Veltlínské zelené 2023, Lahofer
Veltlínské zelené Staré vinice 2021, Thaya
Ryzlink rýnský 2023, Lobkowicz Winery
Ryzlink rýnský 2022, Thaya
Ryzlink vlasšký 2021, Lahofer
Ryzlink vlasšký Eggstra 2022, Plenér
Apri Chardonnay 2023, Thaya
Ryzlink rýnský Lucky’s Punk 2021, Vinné Sklepy Kutná Hora
Chardonnay Klamovna, 2021, Kraus Winery
Pinot Blanc 2023, Lobkowicz Winery