Espressione del sangiovese più giovane del territorio di Montalcino è quella dedicata ai rossi, rilasciata per disciplinare il I°settembre dell’anno successivo alla vendemmia.
A questa sfumatura più dinamica, versatile e godibile nell’immediato è rivolto Red Montalcino, giunto alla quarta edizione. L’evento dedicato alla DOC Rosso di Montalcino, appunto, si è svolto negli spazi della fortezza medicea venerdì 20 giugno, promosso dal consorzio del vino Brunello di Montalcino con Opera Laboratori. Sessanta i produttori presenti ai quali si è aggiunto un variegato e ricco buffet con specialità gastronomiche locali, vegan e fusion, nonché intrattenimento musicale, area cocktail e DJ set a seguire.
Ampio spazio è stato dedicato all’annata 2023, ma anche a delle annate meno recenti che hanno mostrato un carattere nevrile. Di seguito dieci convincenti assaggi fra quelli degustati.
La Magia, Rosso di Montalcino 2019.
Da leggere con l’accento sulla a, l’azienda è di proprietà della famiglia altoatesina Schwarz dal 1979, oggi guidata da Fabian e dalla moglie Bianca. In biologico dal 2012 La Magia si trova nella parte sud est di Montalcino.
Il rosso 2019 è ottenuto dalle stesse uve con cui si produce Brunello ma da piante più giovani. Maturazione di circa 9 mesi in tonneaux di terzo passaggio e successivi 4 mesi di affinamento in bottiglia. Vino sottile, elegante, naso delicato e sorso leggiadro. Di impatto, ha meritato particolare attenzione.
Col d’Orcia, Vigna Banditella 2022.
A sud ovest di Montalcino Col d’Orcia rappresenta una storia di famiglia di fine ‘800, quella dei Franceschi. Per una serie di vicissitudini, approfondite anche nella storia sul loro sito web, oggi Col d’Orcia è di proprietà della famiglia piemontese Cinzano. Il Conte Francesco Marone Cinzano è fra i produttori di Montalcino che lavorano in biodinamica. Banditella è un sangiovese da singola vigna sulla collina di Sant’Angelo, un rosso travestito da Brunello. Vino colto e ricco al naso e in bocca, matura in barriques e tonneaux e successivo anno in bottiglia. I terziari non si presentano invadenti ma piacevolmente integrati con frutto e freschezza. Un classico contemporaneo.
Azienda agricola Quercecchio, Rosso di Montalcino 2023.
Quercecchio risulta essere stata una grancia, ovvero convento con podere dalla fine del XIV secolo. Situata nella zona sud di Montalcino questa realtà è guidata da cinque generazioni dalla famiglia Salvioni. Un anno di botte conferisce al vino una struttura media e un naso intrigante. Immediato e dritto, tannino levigato quasi evanescente. Sorso asciutto, piuttosto fresco che ne richiama piacevolmente un altro.
La Palazzetta, Rosso di Montalcino 2023
Cantina ecofriendly a sud est di Montalcino, a Castelnuovo dell'Abate, La Palazzetta è condotta dalla famiglia Fanti, attenta a una produzione rispettosa e con interventi minimi a favore dell’espressione dell’uva e del territorio. Dalle vigne più giovani il rosso 2023 matura poco più di un anno in botti medie con un successivo affinamento in bottiglia di qualche mese.Profumo fragrante tra il fruttato e il floreale richiama freschezza anche al sorso caratterizzato da una vivace acidità integrata in una appagante trama tannica.
Mocali, Rosso di Montalcino 2022
A sud ovest di Montalcino, Mocali è un’azienda storica del territorio. Il nonno di Tiziano Ciacci, Dino, fu fra i fondatori del consorzio del Brunello. Il Rosso di Montalcino 2022 fermenta in vasche di acciaio e affinato un anno in botti di rovere francese. Vino fragrante con richiami a note di sottobosco. Sorso pulito e di bella acidità.
Lisini, Rosso di Montalcino 2022
Nella zona di Sant’Angelo in Colle, a sud di Montalcino, anche Lisini vanta origini storiche e ben radicate, oltre che nobiliari. Elina Lisini fu presidente del consorzio per un periodo nonché fra i soci fondatori dello stesso. Oggi con i nipoti, la filosofia è orientata a un intervento minimo in vigna. Il rosso 2022 è prodotto con le stesse uve del Brunello e affina in botti grandi. Si è avuto modo di apprezzare una buona corrispondenza gusto olfattiva dettata da uno stile sottile, fra frutto e buona acidità. Signorile.
Poggio alle Forche, Rosso di Montalcino 2023
Piccola azienda che prende il nome dall’omonima tenuta a due passi dalla basilica di Sant’Antimo, a Castelnuovo dell’Abate, dove vengono prodotte una parte delle uve. Scarnacuoia 288 è invece il podere di Ofelio Cherubini ereditato dalla figlia Giuliana, la quale se ne prende cura con il marito Tiziano. Il rosso 2023 affina in botti di rovere di Slavonia per proseguire qualche mese in bottiglia. Vino di media struttura e con una buona personalità, non è da meno al fratello maggiore. Produzione davvero limitata, per gli appassionati della ricerca è l’azienda giusta.
Collemattoni, Rosso di Montalcino 2023
A sud di Montalcino, Collemattoni prende nome dall’omonimo podere risalente al 1600 circa. L’azienda, gestita da Marcello Bucci, presta particolare attenzione all’attenzione all’ambiente attraverso, fra le varie, pannelli fotovoltaici e condotte per il recupero dell’acqua piovana. Il rosso 2023 presenta una particolare verve tannica di gioventù e una buona corrispondenza gusto olfattiva che spazia dal frutto croccante al floreale.
Poderenuovo, Rosso di Montalcino 2023
Alle porte di Montalcino Poderenuovo ha visto in passato il prezioso contributo di Giacomo Tachis e Vittorio Fiore. Oggi alla guida Federico Bartolomei. Anche questo rosso 2023 si presenta al calice con scattante energia, pieno e strutturato ma piuttosto scorrevole al sorso. Ben integrato il varietale con i terziari che spaziano dalla vaniglia a una leggera tostatura.
Renieri, Rosso di Montalcino 2016
Renieri è fra le tenute toscane Bacci Wines. Renieri, nella parte meridionale di Montalcino, si affaccia sul monte Amiata per un totale vitato di circa 30 ettari. Calcare, argilla e tufo e il tempo hanno sicuramente giovato al rosso 2016 presentato per questo evento. Vinificato esclusivamente in acciaio appare un vino versatile e fragrante, sottile e molto elegante. Un tempo, qui a Montalcino, che strizza l’occhio certamente anche ai rossi che possono essere sì immediati ma anche longevi.