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Scenari

Accordo fatto tra ViTe e VinNatur: a Milano un grandissimo evento dedicato ai vini naturali

10 Marzo 2021

di Giorgio Vaiana

Fare rete. R-E-T-E. Va scandita bene. Ancora il concetto, soprattutto nel mondo del vino, non è visto di buon occhio.

Lo sanno in giro un po’ tutti. Lo sanno un po’ di più i vignaioli naturali. Che poi non amano tanto essere chiamati così. Fare rete è la soluzione vincente. Intanto si fa massa critica. E poi è sempre un buon adagio il detto “più si è meglio è”. Soprattutto, è bello fare la stessa strada, insieme, circondati da chi la pensa alla stassa maniera. E così, metti una sera a cena (quando si poteva ancora fare), circondati da buon cibo e tanti calici di vino. Quando balena un’idea: “Organizziamo un evento insieme”. Al tavolo ci sono seduti alcuni vignaioli di ViTe, l’associazione Vini e Territori, VinNatur e ViniVeri. Un evento, tutti insieme sul vino naturale? Tipo sul modello dei cugini francesi? Ma siamo pazzi? No, non sono pazzi, L’evento, sulla carta si definisce. Punto per punto. Il gruppo di “visionari” si ritrova in cantina da Radikon a Gorizia. E la scelta del luogo non è casuale. Si vuole ricordare il mitico Stanko Radikon scomparso tre anni fa e uno dei promotori della nascita di ViniVeri. Con lui un altro manipolo di visionari, fulminati sulla via di Damasco da Nicolas Joly che li spronò a creare la prima associazione di vini naturali in Italia sulla scia della “Renaissance des Appellations”. C’era Fabrizio Niccolaini, motore principale, Stanko Radikon, Nico Bensa, Angiolino Maule, Dario Princic, Walter Mlecnik, Edi Kante. Il “cuore” di ViniVeri. I visionari, nel vero senso della parola che ruppero gli schemi. La storia, poi, racconta di liti, incomprensioni e la nascita di VinNatur prima e di ViTe poi. Ora si sono ritrovati, di nuovo, tutti insieme. Più o meno. Obiettivo comune: la promozione dei vini naturali. In maniera compatta. Si sceglie Milano, si trova anche la location. Evento fissato per fine gennaio 2021. Il Covid-19 comanda. E costringe gli organizzatori a riprogrammare tutto.

Maule non mette paletti. Né sul luogo, né su come fare, né su cosa fare. Anzi in verità ne mette uno. Chi partecipa a questo evento deve accettare di farsi controllare. “Via gli abusivi dei vini naturali”, dice Maule. E lui, Maule, su questa cosa non ci ha mai scherzato. E l’ha sempre presa seriamente. Chi vuole fare vini naturali, deve farli rispettando al cento per cento il disciplinare severissimo di produzione: “Noi facciamo le analisi da 13 anni – dice – Dobbiamo rispettare il consumatore che è disposto ad acquistare i nostri vini spendendo qualche euro in più. Glielo dobbiamo per un fattore di garanzia”. ViTe accetta, ViniVeri si defila, ma non sappiamo bene se per la questione controlli o altro. Fonti interne, comunque, raccontano di mugugni dagli stessi associati delle varie associazioni. A non tutti piace essere controllati in maniera così approfondita. “Smettiamola di fare i bigotti e impariamo a fare anche cultura”, tuona Maule. Intanto l’evento si farà. Novembre 2021? Più probabile nel 2022. “Ci vuole la presenza – dice Maule – Dobbiamo essere tanti e per ora non si può fare. Attendiamo novità sui vaccini”. Perché Milano: “La città meglio collegata, è solo questo. A me stava bene tutto”.

Alessandro Dettori, dal canto suo, spiega meglio l’incontro: “Al di là delle tifoserie che ci possono essere, poi siamo persone – dice – Ci siamo incontrati, parlati e abbiamo messo tutto nero su bianco. Ci siamo rivisti lo scorso agosto da Radikon ed ecco il primo super evento dedicato ai vini naturali”. Tra la fine di gennaio e gli inizi di febbraio in Francia si tengono qualcosa come una decine di eventi dedicati ai vini naturali: “Potrebbero fare da traino al nostro – dice Dettori – Potremmo riuscire ad attrarre decine e decine di importatori da tutto il mondo. Ed ecco perché la scelta di Milano, ben collegata con i voli internazionali. E così, magari, un importatore potrebbe fare New York, Parigi, Milano e poi il rientro a New York”.