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La degustazione

I cinquant’anni del consorzio del Gavi: “Ecco perché l’uva Cortese è diventata così importante”

09 Febbraio 2024
Maurizio Montobbio Maurizio Montobbio

Per festeggiare i primi 50 anni della Doc il Consorzio del Gavi sceglie Roma per celebrare la ricorrenza. Location dell’incontro con i giornalisti romani il noto ristorante Assunta Madre, dove sono state degustate alcune delle etichette più rappresentative di questo storico vitigno il Cortese.
Era l’anno 1974 quando il Cortese di Gavi veniva annoverato tra le denominazioni di origine controllata, istituite con l’obiettivo di valorizzare i prodotti di qualità rappresentativi di una specifica area territoriale. “E’ un anniversario importante, un traguardo storico: premia il lungo percorso, l’impegno e la dedizione dei produttori che, insieme, hanno costruito la reputazione di un vino oggi presente in oltre 100 paesi nel mondo”, commenta Maurizio Montobbio, presidente del Consorzio Tutela del Gavi, costituito nel 1993, vigila sulla denominazione che ha ottenuto nel 1998 la Docg.

Sono 1.600 gli ettari di Cortese, tra argille rosse, terre bianche e un’alternanza di marne e arenarie nella parte centrale, sono le tre diverse tipologie di terreno compresi negli 11 comuni della provincia di Alessandria – Bosio, Carrosio, Capriata d’Orba, Francavilla Bisio, Gavi, Novi Ligure, Parodi Ligure, Pasturana, San Cristoforo, Serravalle Scrivia, Tassarolo, che costituiscono l’enclave quasi totale della produzione nazionale di Cortese, vitigno che in questo territorio, angolo più orientale del Sud del Piemonte al confine con la Liguria, favorito da un’eccezionale posizione geografica, ha trovato la sua massima espressione. Dalla sua nascita, la denominazione ha conosciuto una costante crescita: in particolare negli ultimi 20 anni: + 58% di superficie vitata, da 1.021 a 1.600 ettari; + 75 % di bottiglie prodotte, da 8 a 14 milioni; + del 85 % della produzione destinato all’export; 180 tra produttori, vinificatori e imbottigliatori sono soci del Consorzio; 65 milioni di fatturato delle aziende produttrici e 5000 persone impiegate nella filiera.

Sono numeri molto positivi che suggellano l’affermazione del Gavi confermati anche nel 2023 appena concluso con oltre 14 milioni di bottiglie vendute e la presenza fissa del Gavi sui principali mercati internazionali, in particolare nel Regno Unito, negli Stati Uniti e Germania. “Il mercato sta premiando i vini bianchi e questo ci consente di performare bene nonostante la contrazione dei consumi e l’aumento delle accise nel nostro primo mercato (Regno Unito) – afferma il presidente Montobbio – in questo anno celebrativo continueremo a realizzare, a livello consortile, attività orientate al consolidamento del valore del Gavi nei mercati in cui siamo già presenti, proseguendo i progetti di promozione nazionale e internazionale già avviati lo scorso anno”. Dalla sua nascita il Consorzio ha percorso importanti tappe di qualificazione e rivalutazione della Denominazione, accompagnando la crescita di una delle più grandi eccellenze enologiche italiane attraverso tipologie diversificate di attività: dal progetto di selezione clonale del patrimonio viticolo, attuato in collaborazione con gli esperti del Cnr alla dettagliata analisi del territorio attraverso le carte di assolazione che caratterizzano le diverse aree della denominazione; dal progetto Flavescenza dorata, alle stazioni di biomonitoraggio per la tutela delle api. Ha avviato un progetto di analisi agronomica e meteorologica sul territorio con lo scopo di improntare la viticoltura ad un’agricoltura di precisione: come la realizzazione di una rete di stazioni meteo per raccogliere dati sull’ambiente di coltivazione, conoscerne meglio le caratteristiche e monitorare l’andamento climatico. La degustazione ha dimostrato, se mai ce ne fosse stato bisogno, che il Gavi con il vitigno Cortese ha una incredibile vocazione alla longevità. Nel corso della serata sono stati degustati questi vini:

  • Gavi Spumante metodo Classico 2015 – Francesca Poggio
  • Gavi Spumante metodo Classico 2016 – La Mesma
  • Gavi “Minaia” 2022 – Nicola Bergaglio
  • Gavi “Mainin” 2022 – La Ghibellina
  • Gavi “Massimiliano” 2021 – Marchese Luca Spinola
  • Gavi “Bruno Broglia” 2019 – Broglia
  • Gavi “Volo” 2021 – Morgassi Superiore
  • Gavi Riserva “Vigna Madonnina” 2020 – La Raia
  • Gavi “Monterotondo 10” 2010 – Villa Sparina
  • Gavi “Montessora” 2022 – Tenuta La Giustiniana
  • Gavi “Grifone delle Roveri” 2022 – Cinzia Bergaglio
  • Gavi “Etichetta nera” 2021- La Chiara