Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
La degustazione

La “Borsa del vino online”: a Roma si svela il progetto (e si assaggiano grandi bottiglie)

20 Dicembre 2022
Il_tavolo_della_degustazione_al_ristorante_Pipero Il_tavolo_della_degustazione_al_ristorante_Pipero

di Marco Sciarrini

Presentazione a Roma, dopo l’appuntamento di Milano, del progetto iDealwine alla stampa italiana.

Presenti all’appuntamento Laura Salis, responsabile Marketing e Comunicazione per l’Italia e Alix Rodarie, responsabile sviluppo internazionale, nell’elegante location del ristorante Pipero di corso Rinascimento. Creata nel 2000, da Cyrille Jomand, Angélique de Lencquesaing e Lionel Cuenca, tre grandi appassionati di vino con alle spalle un’esperienza lavorativa comune presso la Borsa di Parigi (Euronext) e grazie alla loro passione per il vino e alle loro conoscenze del mercato azionario, in poco tempo sono riusciti a creare una vera e propria “Borsa del vino online”. Con sedi a Parigi, Bordeaux e Hong Kong, è diventata in pochi anni la piattaforma online di riferimento per le aste di vini pregiati e per la valutazione dei Grand Cru. Per completare l’offerta di vini rari venduti all’asta, iDealwine propone anche un’ampia selezione disponibile per l’acquisto diretto. Quest’ultima viene costantemente rinnovata e arricchita con vini acquisiti da una rete diretta di oltre 900 produttori, e vini d’annata provenienti dall’acquisto di collezioni private. iDealwine riunisce oggi una comunità di 650.000 amanti del vino, che sulla piattaforma acquistano vini (aste e acquisti diretti), li rivendono o gestiscono la loro cantina. Le bottiglie vendute sono spedite in più di 60 paesi. Il gruppo conta oggi tra le sue filiali e partecipate la società Iwa (International Wine Auction) – Società d’Aste -, la maison de négoce Lmgv Bordeaux e la piattaforma Fine Spirits Auction, in partenariato con La Maison du Whisky. Alcuni strumenti tra i più importanti su cui la Società lavora sono, la Cote iDealwine, indici di mercato che permettono di monitorare il valore di oltre 80.000 vini (uno strumento di analisi paragonabile agli indici Liv-ex) ed anche gli Auction Report, report mensili sulle tendenze del mercato dei vini pregiati, regione per regione, il Barometro iDealwine, report annuale contenente un’analisi dettagliata sulle tendenze del mercato attuali e future. Il Barometro, in particolare, permette di identificare le tendenze per gli anni a venire e questo grazie ai risultati d’aggiudicazione. Per iDealwine l’Italia è il secondo mercato europeo in Europa e settimo a livello mondiale, dove i vini piemontesi e toscani hanno i maggiori numeri, le percentuali del mercato italiano incidono per il 42% in termini di volume e il 39% in valore. Passando alla degustazione Laura Salis ha presentato i vini:

Champagne Billecart Salmon Vintage 2009

Fondata nel 1818, Maison Billecart, è tuttora nelle mani della stessa famiglia fondatrice (sostenuta dal 2005 dal gruppo Frey). Blend 65% Pinot Nero, 35% Chardonnay, Pinot Noir della Montagne de Reims e della Grande Vallée de la Marne (Mareuil-sur-Aÿ, Aÿ) e Chardonnay della Côte des Blancs (Avize, Cramant, Le Mesnil-sur-Oger, Oger, Chouilly e Vertus). Matura nelle cantine di gesso della Maison per 9-10 anni. Colore giallo dorato, al naso si esaltano gli aromi di agrumi come limone e noci, mandorle oltre a note di pasticceria burrosa, al palato, è uno champagne seducente, teso, potente e fruttato, dove torna la parte agrumata, e sapori di pasta frolla, finale regala una bella persistenza. Risulta molto gastronomico.

Chassagne-Montrachet 1er cru Les Fairendes Coffinet Douvernay 2019

100% Chardonnay. Philippe Duvernay, accompagnato dalla moglie Coffinet, ha rilevato la proprietà di famiglia nel 1989. Il 1er cru les Fairendes allevato nel comune di Chassagne-Montrachet. La parola d’ordine è passare più tempo possibile in vigna. La vinificazione è la meno interventista possibile per far evolvere il mosto nella direzione che vuole prendere. Come vuole la tradizione, si lascia avviare la fermentazione malolattica (facoltativa per i bianchi). La durata dell’affinamento dipende dalle cuvée ma l’aggiunta di legno nuovo non è mai eccessiva. Colore Giallo paglierino tendente al dorato al naso fruttato bianco ed agrumato con note vanigliate e pan di zenzero, al palato delicato, le sue fini note agrumate, la sua intensità minerale e la sua grande delicatezza si coniugano con la maturità del frutto con la precisione della tensione del terroir, finale lungo su note minerali.

Fleurie Vielles Vignes Georges Descombes 2019

100% Gamay. Un floreale con luminosi aromi di ciliegia, sottolineati da una sostanza setosa e profonda. Tenuta di 17 ettari nella regione del Beaujolais. Il Gamay qui si esalta grazie a coltivazioni all’avanguardia studiate secondo i principi dell’agricoltura biologica. In cantina il vignaiolo si dedica alla vinificazione che ha un solo obiettivo: far esprimere l’uva e il terroir, i lieviti indigeni avviano le fermentazioni. Allo stesso modo, la vinificazione viene effettuata in contenitori inerti, la vinificazione avviene senza solforosa in tini di cemento, acciaio inox e resina epossidica, in piena macerazione carbonica. Dal 1993 la vendemmia è stata raffreddata per ottenere vinificazioni più dolci e più lunghe, come avviene anche nella tenuta Jean Foillard. Degustato giovane, questo vino rivela un bel colore rubino da cui fuoriesce un delicato bouquet aromatico di frutti rossi e neri, ciliegia, tocchi floreali, al palato elegante con sorso fine, bella acidità e tannino vellutato, finale lungo con sensazioni sapide.

Chambolle Musigny Laurent Roumier 2018

100% Pinot Nero. Dal 1991 coltiva in affitto 4 ettari di vigneto, superficie che ha ampliato a sette ettari nel 2005. Proveniente da cinque appezzamenti situati intorno al villaggio (1,5 ha con un’età media di 35 anni). Uno di questi, di oltre 50 anni, su un terreno sassoso. follature e rimontaggi, senza macerazione prefermentativa a freddo, affinamento da 15 a 18 mesi in botti di rovere. colore rosso rubino con una vivace luminosità, al naso delicate note di viole e piccoli frutti rossi e di sottobosco, tartufo e anche qualche sfumatura animale, al palato denso di bella struttura con trama tannica fine e setosa.

Château Pontet Canet 5° Grand Cru Classé 2011

cabernet sauvignon, cabernet franc, merlot, in alcune annate può essere aggiunta una piccola percentuale di Petit Verdot per conferire al vino una certa complessità. viene affinato in botti la cui percentuale di legno nuovo non supera un terzo. E questo, per sedici o venti mesi. Piccola innovazione, ma non meno importante: se due terzi del vino viene fatto maturare in legno in botti di rovere, rinnovate per circa due terzi ogni anno e, dal 2012, in anfore (per 1/3). Certificati biodinamici dal 2010. 80 ettari di vigneti, vicini di Mouton Rothschild, si trovano su una collina di ghiaia e sabbia della Garonna. Colore tendente al granato, note fruttate mature di frutti neri, cassis, marasca, leggere sensazioni speziate balsamiche insieme a sensazioni di sottobosco, al palato equilibrato con tannino vellutato e acidità perfetta, grande corrispondenza olfattiva e prolungato finale.

Gewürztraminer Fronholz Vendages Tardives Domaine Ostertag 2018

Gewürztraminer 100%. Proviene dal luogo chiamato Fronholz, riconosciuto come uno dei terroir più belli di Epfig, collina che si affaccia sui Vosgi, con esposizione a sud-ovest, nel Basso Reno, antico villaggio romano situato a una quarantina di chilometri a sud di Strasburgo. La tenuta rappresenta oggi 15 ettari di vigneto, lavorato in regime biologico e biodinamico. La vendemmia è ritardata, le uve vengono così raccolte appassite o sotto forma di muffa nobile. Viene effettuata una cernita manuale chicco per chicco. Colore giallo dorato, al naso intensi sensazioni di frutta gialla essiccata albicocca e note mielate. Al palato la parte zuccherina pur presente non è invadente e non risulta stucchevole, riesce anche ad essere gastronomica anche grazie alla sua gradazione di 11%.