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La degustazione

La rinascita di cantina Valsamoggia nel segno del Pignoletto e dei colli bolognesi

16 Dicembre 2020
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di Marco Sciarrini

Arrivati a dicembre che tutti indicano come il mese delle bollicine, le Aziende si stanno muovendo per far conoscere le proprie etichette, e questo è il caso della Cantina di Valsamoggia con l’etichetta che si chiama Ricordo di San Luca.

La bollicina è il nuovo Pignoletto Brut della Cantina un prodotto unico, nato dal desiderio della Cantina di valorizzare un vitigno fortemente identitario dei colli bolognesi e di sottolinearne l’inscindibile legame con la città di Bologna. Questo nuovo progetto è stato al centro di una degustazione digitale organizzata proprio per noi un vero e proprio b2b della comunicazione. Per la Cantina presenti l’enologo Daniele Artioli ed Eleonora Rossi responsabile commerciale. La cantina sociale Valsamoggia è entrata a far parte della Cantina di Carpi e Sorbara nel 2014, ma la sua storia risale in realtà all’inizio del secolo scorso. Nel 1928, infatti, a Bazzano, quindici agricoltori fondarono un’impresa cooperativa per la vendita e la lavorazione delle uve, che prese il nome di Cantina Sociale di Bazzano. Dopo i difficili anni a cavallo della Seconda Guerra Mondiale, la cooperativa visse un primo momento di floridità e crescita grazie ad una gestione che puntava sull’aumento della produzione, l’incremento degli investimenti e la modernizzazione delle lavorazioni interne. Gli anni ’70 e ’80 sono quelli del “boom” per la cantina, che cresce sul fronte del numero dei soci, della produzione e del fatturato, ma anche grazie all’introduzione di diverse novità rispetto al passato, come il passaggio dalla sola commercializzazione all’ingrosso anche all’imbottigliamento diretto e alla successiva vendita al dettaglio, valorizzando l’aspetto qualitativo della produzione dei vini. Verso la fine del primo decennio del nuovo secolo, a seguito di problemi economici e societari che lentamente erodono il suo potere di acquisto e la capacità di riuscire a stare sul mercato con prospettive economiche soddisfacenti per i propri soci, la cantina viene messa in liquidazione e i suoi ex conferitori firmano un accordo con la Cantina di Carpi e Sorbara, che qualche anno dopo acquisirà anche tutta l’area precedentemente posseduta dalla cantina sociale di Bazzano. Si tratta di un vero e proprio salvataggio, economico e sociale, di oltre cento ex soci della Cantina di Bazzano, per la stragrande maggioranza produttori di piccole dimensioni che non avrebbero avuto la forza di competere da soli sul mercato o di conferire le uve ad altre realtà distanti dalla zona pedecollinare bolognese.

La rinascita avviene anche con il conio di un nuovo nome: Cantina Valsamoggia, fortemente identitario del territorio di appartenenza dei soci della nuova realtà. Nel 2015 si decide dunque di intraprendere la strada della valorizzazione del Pignoletto, l’uva principe del territorio. Un progetto della nuova linea di vini che da una parte interpreta l’animo popolare del vino dei Colli Bolognesi e della tradizione, e dall’altra valorizza quest’uva, che dona il meglio di sé nella versione spumantizzata. Ricordo di San Luca è il nome del progetto, con la creazione di un uno spumante charmat lungo, impreziosito da due etichette a tiratura limitata create dall’artista romano Enrico Dicò interprete di primo piano della Pop Art italiana, è l’ultimo tassello di un percorso che segna la definitiva ripresa della cantina di Bazzano e l’inizio di un nuovo percorso. Nelle due etichette, a edizione limitata, l’arte figurativa di Dicò attinge sia dal mondo Comics con The Joker, che da quello del cinema con l’universale volto di Marylin, due icone pop che consentono ad uno spumante particolarmente territoriale di proporsi attraverso un linguaggio intergenerazionale, un omaggio allo storico legame tra Bologna e la Pop Art. L’Azienda ha una potenzialità di 400.000 q.li di uva, di cui 50.000 dedicata al Pignoletto.

Ricordo Di San Luca Pignoletto Spumante Brut Doc 2019, Edizione limitata Joker / Marilyn by Dicò.
100% Grechetto Gentile. Identico il prodotto delle due versioni differenziato unicamente da strategie commerciali. Proveniente da selezione di uve di varie vigne con terreni di tessitura limoso e sabbiosa tra il fiume Secchia e Panaro, e argillosi dei Colli Bolognesi tra i 400 e 800 m. slm. Lunga rifermentazione a metodo Charmat con sosta sulle fecce nobili, che lo avvicina molto per finezza al metodo classico, 8 i mesi tra fermentazione e sosta in bottiglia. Colore giallo paglierino chiaro, con perlage fine e persistente, al naso ricco di profumi delicati, con note agrumate, amarognole e mandorlate, al palato spiccata acidità e sapidità dal sapore minerale, sorso croccante, retrogusto leggermente bitterato sul finale.