Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'azienda

Da Sambuca di Sicilia all’Etna, l’azienda Giovinco e i suoi vini: “E ora una nuova cantina per iniziare l’enoturismo”

21 Maggio 2024
In alto da sinistra Alessia Cacace, Anna Giovinco, Giorgia Giovinco, Vito Giovinco, Delia Oddo.  In basso, da sinistra Giuseppe Romano, Antonino Oddo e Filippo Maggio In alto da sinistra Alessia Cacace, Anna Giovinco, Giorgia Giovinco, Vito Giovinco, Delia Oddo. In basso, da sinistra Giuseppe Romano, Antonino Oddo e Filippo Maggio

Due tenute, una a Sambuca di Sicilia, un’altra sull’Etna. Due territori estremamente diversi, dove la visione dell’azienda Giovinco si riflette nei vini prodotti. Una storia familiare iniziata nel 1920 e che arriva a inaugurare nelle prossime settimane una cantina in provincia di Agrigento. 

Oggi sono parte della tenuta 40 ettari vitati e circa 50 in totale con 30mila bottiglie prodotte: “Siamo certi – ci racconta Antonino Oddo, responsabile marketing e vendite – che la produzione aumenterà. Perché abbiamo voglia di fare, di non fermarci e di portare avanti un progetto iniziato tantissimi anni fa dal mio bisnonno”. 

Dal 2006 l’azienda si è convertita al biologico ed è gestita dall’enologo Vito Giovinco insieme al nipote Antonino e al futuro dell’azienda, la giovane Anna, da poco diventata una donna del vino e prossima alla laurea in enologia. 

Oggi sono in produzione sette vini in totale e un olio Nocellara del Belice 100%. A Sambuca nascono due spumanti metodo classico da Nerello Mascalese, un Grillo biologico Sicilia Doc e un Nero d’Avola. “Quest’ultimo vino è un Sambuca di Sicilia Doc, la più piccola Doc siciliana, poco conosciuta, ma sulla quale crediamo e vogliamo investire. Lo scopo è quello di creare un legame ancora più profondo con il nostro territorio e offrire autenticità in ogni bicchiere.”

Sull’Etna, invece, vengono prodotti Etna Bianco Doc, Etna Rosato Doc ed Etna Rosso Doc. I vigneti si trovano nei territori vulcanici di Randazzo, tra 750 e 800 metri sopra il livello del mare, nella contrada di San Lorenzo. “Si tratta – continua Oddo – di un prodotto particolarmente in voga e ricercato. Se ne parla tanto, ma c’è da dire che nel mercato estero vendiamo molto di più il Grillo e il Nero d’Avola”.

Anche per l’azienda Giovinco quella del 2023 è stata un’annata complicata, soprattutto perché ci si deve attenere a rigidi protocolli dovuti al regime biologico: “Abbiamo impianti di irrigazione in tutti i vigneti e cerchiamo di anticipare i trattamenti per non correre ai ripari quando è troppo tardi. Puntiamo inoltre su varietà che sembrano resistere come le autoctone o le internazionali come il Syrah che nei nostri territori sembra resistere particolarmente bene”. Ci si sta però attrezzando per acquistare vigneti a una altitudine maggiore, almeno fino ai 400 metri. 

Ora, però, c’è un progetto predominante: l’apertura di una nuova cantina a Sambuca di Sicilia per iniziare un progetto di enoturismo. Inoltre, continua l’obiettivo di ampliamento verso l’estero: “Entro la fine dell’anno contiamo di ampliare i contatti presi al Vinitaly. Siamo ancora giovani ma abbiamo tanta voglia di crescere e di far conoscere il frutto del nostro lavoro”.