Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

I menù, gli arredi, il vino. Quante novità al Signum di Salina

31 Luglio 2023
Martina e Luca Caruso Martina e Luca Caruso

di Marina V. Carrera e Francesco Pensovecchio

Il mare che la avvolge ha la stessa tonalità del blu di Yves Klein: intenso, compiuto, netto, vellutato. La sintesi perfetta tra cielo e terra, in cui il resto è solo un disturbo. Salina basta a sé stessa nella sua completezza, senza cadere nelle storture degli eccessi o delle carenze. Dinamiche fatte proprie dalla famiglia Caruso che da oltre 30 anni gestisce il Signum Hotel di Malfa, punta di diamante dell’isola e al vertice del desiderio di Vip in veliero, vacanzieri in yacht, politici in bermuda, ingegneri digitali di multinazionali, winelover e appassionati foodie. È un elegante borghetto eoliano immerso in un’oasi di trascinante bellezza, a tratti quasi erotica, per la pluralità della vegetazione e per la terrazza che guarda ai vividi tramonti su Stromboli e Panarea. Autenticità, buon gusto e lusso discreto, sono il complesso di variabili in continua evoluzione: i mobili d’antiquariato, nelle stanze quanto negli spazi comuni, si uniscono alla brillante luminosità del bianco e delle verdi tonalità dei rigogliosi giardini. Un unicum la Spa, uno spazio che si sviluppa all’aperto con acque termali tra profumati alberi di fico e macchia mediterranea, percorso Kneipp e trattamenti viso/corpo personalizzati. I confortevoli letti delle camere e delle suite, luminose e ampie, sono tutti corredati da fresche lenzuola di lino. Non è un caso che il Signum già nel 2009 ha conquistato il riconoscimento di Cronache di Gusto Best in Sicily come Miglior Albergo e nel 2013 il Best in Sicily come Miglior Ristorante. E gli anni che passano confermano con soddisfazione la nostra intuizione.

Non manca mai di sorprendere la cucina stellata di Martina Caruso, al ristorante come nel bistrot con i più celebri classici della ristorazione europea, affiancato da un esclusivo cocktail bar capace di competere con la migliore mixology di Berlino, Londra e Barcellona. Ma ciò che maggiormente rende il Signum inarrivabile è la sua attenzione per il vino unito alla vocazione di tempio del gusto. La monumentale carta vini parte da Salina – dove si innesta Eolia, una produzione propria di Luca Caruso e Natascia Santandrea – toccando a cascata tutta la penisola e il vecchio continente, includendo alcune regioni leggendarie tra cui Champagne, Loira, Borgogna, Bordeaux, Provenza, Rodano, Mosella, Reno e Wachau.

Tante le novità 2023, snoccioliamole tutte: ridotti i coperti, adesso a 8 tavoli; la terrazza del ristorante è stata ammodernata, totalmente nuovi i tavoli e le poltrone (design Desalto e Paola Lenti), la mise en place, nuova l’illuminazione (design Davide Groppi) che punta ad una atmosfera ancora più suggestiva. Coerentemente, anche lo stile coloniale della sala interna – la cosiddetta “Veranda” – è stato oggetto di rilettura con l’inserimento di nuove sedute di Poltrona Frau, nuova illuminazione sempre di Davide Groppi, in abbinamento a lampade ad “arco” vintage.
A fianco del cocktail-bar, in esterno, una nuova terrazza a rafforzare il bistrot. È un “layer” totalmente nuovo, separato dal giardino e con vista mare.

La visione di Luca Caruso

Direttore della struttura, personalità carismatica contraddistinta da un amore viscerale per l’ospitalità e per la bellezza nel dettaglio, Luca Caruso incarna lo spirito e il calore che rende il Signum un luogo speciale. L’ambiente è irripetibile nel suo genere, unico al mondo. Gli ospiti si sentono accolti e coccolati sin dal primo istante. La sua visione è rivolta ad offrire una esperienza che va oltre il semplice soggiorno in un hotel di lusso. Dunque, interpretare l’ospitalità non come un servizio, ma come un’arte, un modo per toccare l’anima delle persone, anticipare i loro desideri, farle sentire più belle. Questa filosofia permea ogni aspetto dell’hotel, dalla cura dei dettagli nell’arredamento delle camere, all’attenzione per la cucina raffinata e alla calda accoglienza riservata agli ospiti. Il risultato? Una destinazione nella destinazione.

La cucina di Martina Caruso

Più che menu, dovrebbero chiamarsi “percorsi gourmet”. L’inizio è sempre costituito da un goloso benvenuto composto da set con pane di grani antichi siciliani (Russello) con olio d’oliva, lattuga canasta con vino cotto, cannolo di baccalà, scarpetta di nero di seppia, raviolo liquido di piselli e bottarga di tonno, infuso affumicato alla nepitella. Segue l’intramontabile (uno dei signature di Martina Caruso) Bagnacauda con ricci di mare crudi, e da una granita di limoni, prezzemolo e peperoncino. A questo punto è possibile optare per tre strade diverse: il “Sigillo” da 9 portate, “Oltremare” da 7 portate e “Radici” da 6 portate. Vediamoli.

Sigillo

È il percorso più lungo e avvincente. Include una sostanziosa parte dei piatti che hanno costruito il successo del Signum. Oltre questi, ci sono alcune assolute novità. Tra i piatti, si noti la “versione”, che indica il percorso di crescita, ad esempio, la “Triglia 5.0”, una variazione giunta al quinto step evolutivo. Per tre passaggi c’è la possibilità di scegliere tra due piatti, ad esempio pesce o carne. È il caso della spatola panata al barbecue, mandorla e leche di tigre, versus il coniglio piastrato con funghi e finocchietto di mare; oppure, la Triglia 5.0 versus la Guancetta di vitello.

Oltremare

Il percorso è fatto da sette portate con ricette totalmente nuove che illustrano l’attuale percorso della chef e della brigata. Tra i piatti, il Tataki di pesce spada con pompelmo e sesamo, lo spaghetto con alici e finocchietto, i tortelli in brodo di gallina con gambero rosso e tartufo nero, il gelato al cappero e il fico d’india e couscous al miele.

Radici

Ispirato alla vocazione “green” e agricola dell’isola, Radici è il percorso vegetariano, il primo interamente dedicato a questo obiettivo. Quasi tutti i piatti sono nuovi, con un paio di inserimenti del menù 2022. Tra le proposte, la carota piastrata con robiola di capra girgentana e caffè, la lasagnetta di verdure “umami” e la zuppa di pane e zucchine marinate.

 

À la Carte

La scelta dei tre percorsi è completa e fortemente caldeggiata anche per avere una visione d’insieme della cucina del Signum e della ricerca che qui si realizza. Tuttavia, anche se non c’è più la possibilità di scegliere À la Carte, è comunque possibile costruire un proprio percorso di 2 o 3 piatti, ad un prezzo prefissato, presi dai tre menù degustazione.

Il vino

Nuove accortezze per il servizio del vino e dell’acqua, in relazione al perfetto controllo della temperatura sono stati introdotti gli “Easy Cooler”, pratici e belli esteticamente. Costante la ricerca in Italia e all’estero alla scoperta di territori e viticoltori. Le migliori etichette beneficiano di una verticalizzazione delle annate. Disponibili dei percorsi degustazione vino, oltre un’importante lista al calice. A tutto questo si aggiunge una produzione vitivinicola propria, personale di Luca Caruso nata con Natascia Santandrea, nel 2020: si tratta dell’azienda agricola Eolia. A supporto, il cocktail bar, disponibile a realizzare un pairing alternativo al vino, o semplicemente per anticipare o chiudere la cena. Il bar manager è Raffaele Caruso, capo del reparto e parte integrante della famiglia e del sistema Signum.

Signum
via Scalo, 15 – Malfa
Isola di Salina, Eolie (Me)
T. 090 9844222
www.hotelsignum.it