Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

Le masterclass a “La grande bellezza” di Milano: tra Tenuta San Guido, Banfi e i vitigni resistenti

02 Maggio 2024
Federico Latteri e Nicola Biasi Federico Latteri e Nicola Biasi

36 aziende con oltre 100 referenze in degustazione. Così si è presentata a Milano, sicuramente la piazza più importante d’Italia, la sesta edizione de La Gande Bellezza, evento firmato WinesCritic.com, che oltre ad esserne l’ideatore, è anche (insieme a Federica Feroni) selezionatore dei produttori che hanno attirato l’interesse di operatori del settore tra giornalisti, distributori, buyers, sommelier, ristoratori ed enotecari e, ovviamente, anche un pubblico di wine lover che hanno affollato la bellissima degli affreschi e i chiostri della storica struttura dove è nata e ha sede una benemerita istituzione come la Società Umanitaria. In questa edizione – la terza nel suggestivo scenario dei Chiostri di San Barnaba che si trovano al centro dell’Umanitaria – Raffaele Vecchione ha organizzato anche tre masterclass condotte dal nostro Federico Latteri. Masterclass – super affollate – che hanno riguardato la presentazione di due importanti progetti riguardante la Toscana e l’altra inerente la sperimentazione in campo enologico sui vitigni resistenti.

La prima masterclass è intitolata “Guidalberto in Verticale: storia di un ossimoro vincente. Percorso storico di Guidalberto dal 2000 al 2022”: Guidalberto di produzione di Tenuta San Guido è un blend di 50% Merlot e 50% Cabernet Sauvignon e che evidenzia l’eleganza unita alla potenza di Bolgheri e raccontata in molte sfumature diverse. Sempre stando in Toscana, Federico ha guidato la masterclass dedicata all’approfondimento dell’azienda Banfi, dal titolo “Banfi, cupido tra Italia e America”, raccontando la filosofia, la cura e la passione che la proprietà mette nei propri vini. Infine, la masterclass che abbiamo seguito e che raccontiamo in questo articolo, quella sui vitigni resistenti intitolata “Resistenti Nicola Biasi: vitigni resistenti portavoce di sostenibilità. Dal Veneto al Trentino, una panoramica sul futuro”. In questa masterclass Federico e l’enologo Nicola Biasi hanno veramente approfondito la conoscenza dei vitigni resistenti e la loro crescita in Italia, negli ultimi anni. Partendo da un concetto che “comanda il bicchiere, nel senso che se i vini sono buoni vale la pena insistere, ed oltretutto con i vitigni resistenti riducono al minimo l’uso di sostanze chimiche e interventi fitosanitari”: così Biasi ha introdotto la masterclass. E, con Latteri che ha aggiunto: “Parliamo di qualcosa di nuovo, ma va chiarito che i vini devono essere facili da bere e questo non significa essere banali”.

Insomma, se si fanno dei buoni vini, i consumatori li acquisteranno, senza farsi troppo domande sull’origine del vitigno che per i resistenti è sempre un incrocio con la vite asiatica che ha dimostrato di resistere alle malattie. E, sempre con un obiettivo: la qualità prima di tutto. Nei sei vini degustati la qualità c’è e, con grande soddisfazione di Biasi, si può continuare a produrre vini con questi vitigni conosciuti anche con l’acronimo Piwi, dal termine tedesco pilzwiderstandfahig che significa “viti resistenti ai funghi”. Attualmente nel Registro nazionale delle varietà di vino ne sono registrati una quarantina di varietà: i principali sono Bronner, Cabernet Cortis, Gamaret, Leger, Solaris ottenuto in Germania presso l’Istituto di enologia di Friburgo.

LA DEGUSTAZIONE

Questi i vini degustati nella masterclass condotta a Federico Latteri e Nicola Biasi

Ca’ da Roman, Vino spumante di qualità metodo classico Ecelo extra brut 2020
Questa azienda di Bassano del Grappa è la più grande d’Europa nella produzione di vini resistenti. Questo spumante è ottenuto da uve souvignIer gris e resta 24 mesi sui lieviti. All’olfatto emergono subito i sentori di frutta candita e una deliziosa nota agrumata. In bocca si aggiunge il sorso fresco e morbido che in un piacevole gioca accarezza il palato. E’ uno spumante davvero completo.

Vigneti Vinessa, Veneto Divento 2022
Qui siamo al cospetto di un piccolo progetto ma dall’impegno che possiamo definire eroico per la pendenza elevata dei vigneti. L’uvaggio è dato da Johanniter e Bronner, con fermentazione in botti di rovere da 10 hl. Il vino affina 10 mesi sulle fecce fini e poi per altri sette mesi in bottiglia. E’ un vino coinvolgente nel profilo sensoriale con le sua note di bergamotto, lime e pepe bianco. Corpo medio-pieno, una bella acidità che preannuncia un grande potenziale evolutivo. E’ un tipico esempio di verticalità ma, anche, di vino di montagna perché siamo a San Zeno di Montagna, nel veronese.

Biasi Nicola, Vino bianco d’Italia Renitens 2022
Vino che rappresenta il progetto della rete delle aziende che coltivano i vitigni resistenti. E’, infatti, un viaggio tra i territori italiani perché a comporre il blend di questo vino, contribuiscono 6 aziende e, quindi, 6 differenti territori. Le note di fiori d’arancio, mandorle e basilico creano un bouquet davvero unico. Corpo pieno, ottima struttura e un finale deciso e fragrante.

Biasi Nicola, Vino bianco d’Italia Baby Renitens
Qui abbiamo un vino dallo stile che possiamo definire immediato e caratterizzato da una gran bella freschezza sia all’olfatto che al palato dove il sorso è dinamico, snello, con un piacevole corredo aromatico e una grandissima lunghezza. Insomma, un blend che racconta l’abbraccio e la collaborazione di persone accomunate dall’amore per i propri territori.

Ca’ da Roman, Masnada Veneto Ezellina 2022
Blend frutto della ricerca tedesca e quella italiana che hanno permesso di utilizzare Regent e Cabernet Eidos, due vitigni molto interessanti che permettono di ottenere uve per produrre un vino dal carattere deciso ma morbido e con un quadro aromatico caratterizzato da prevalenti sentori floreali-fruttati e speziati. Il profilo polifenolico è ottimo per l’apporto misurato dei tannini e l’affinamento di 12 mesi in barrique francesi che conferiscono sentori che lo rendono un vino equilibrato e succoso, facile da bere.

Biasi Nicola, Vigneti delle Dolomiti Vin de La Neu 2020
Il primo vino resistente pensato da Nicola Biasi con l’obiettivo di arrivare a fare un grande vino. Ci siamo. Il nome è dato da un evento atmosferico cioè, una grande nevicata al momento della vendemmia, in questa vigna di Johanniter della Val di Non ad 800 metri d’altitudine. Di colore giallo paglierino intenso e brillante; bouquet di note di magnolia, ortensia e camomilla insieme a profumi di pesca bianca, mandorla e petali di rosa. Al sorso è succoso, verticale, con un’acidità che pulisce bene la bocca, unitamente ad una sapidità che accompagna la lunga persistenza.