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Scenari

L’olio extravergine secondo Slow Food e tutti i premiati della Guida

20 Aprile 2024
A sinistra Francesca Baldereschi, curatrice della guida, a destra la Guida agli extravergini Slow Food A sinistra Francesca Baldereschi, curatrice della guida, a destra la Guida agli extravergini Slow Food

C’è una novità nella Guida agli Extravergini 2024 di Slow Food ed è l’ingresso del Piemonte. “Ci siamo decisi – dice a Cronache di Gusto Francesca Baldereschi, curatrice della guida – ed è una novità che caratterizza l’andamento climatico”. 

Il Piemonte è andato anche meglio di altre regioni vocate alla produzione di olio e il cambiamento climatico gioca a suo favore. 

La Guida recensisce 686 aziende segnalando 1071 oli extravergini di qualità. L’annata complicata si riflette automaticamente sul racconto: “C’è una flessione di aziende presenti dovute alla stagione. Già lo scorso anno c’erano tanti problemi di siccità, quest’anno mancano alcune aziende che non ci hanno mandato i campioni perché sarebbe venuta fuori una brutta immagine”. 

Siccità da un lato, mosca dall’altro e ancora la xylella. Il mondo dell’olio italiano ha vissuto momenti complicati: “Ci sono però delle eccezioni”, ci dice ancora Baldereschi. “La Puglia e la Sicilia, per esempio, sono regioni che resistono. La mappa del caldo e della siccità è a macchia di leopardo e non rispetta i canoni che abbiamo in testa”. Ad avere la peggio è il centro Italia, con problemi in Abruzzo e una flessione qualitativa anche per Toscana e Lazio. “Chi in questi anni ha iniziato a fare irrigazione di soccorso riesce a essere competitivo come chi ha alberi di ulivo secolari riesce a resistere e in qualche modo si salva”. 

Cosa fare, quindi, per adattarsi alla situazione? “Andremo verso annate folli in cui quella che era la stagionalità delle fasi dell’olivo non si riconosce. Ci sarà anche un adattamento delle piante”. Secondo Baldereschi bisognerebbe puntare sulla ricerca e sull’innovazione per quanto riguarda concimi e irrigazione senza dare troppo spazio alla chimica. La gestione dell’oliveto dovrebbe poi essere studiata dal punto di vista tecnologico. Dall’altro lato sarebbe importante avere il supporto delle istituzioni con finanziamenti per le irrigazioni. “Bisogna educare sulla gestione agronomica dell’olivo, capace di resistere e adattarsi. È un lavoro che dovrebbe essere fatto dalle categorie e anche dalla parte scientifica”. 

Un’annata che ha visto un’impennata dei prezzi a fronte della contrazione di produzione ma che secondo la curatrice della Guida è visibile soprattutto nella grande distribuzione. Di certo, davanti al dimezzamento della produzione della Spagna, l’Italia ha perso una grande occasione: “Questo era il momento perfetto per parlare della qualità dell’olio italiano. Si doveva cogliere la palla al balzo, approfittando di un momento di crisi a livello globale e invece si è parlato solo ed esclusivamente a parlare di prezzi”.

I riconoscimenti

La Chiocciola è il simbolo assegnato dai curatori della Guida a quelle aziende olivicole che interpretano i valori organolettici, territoriali e ambientali secondo la filosofia Slow Food. Per quanto riguarda il Sud Italia, ne sono state assegnate 11.

Campania
Maria Ianniciello – Grottaminarda (AV)
Terre di Molinara – Molinara (BN)

Puglia
De Carlo – Bitritto (BA)
Vallillo – Serracapriola (FG)

Calabria
Oleificio Torchia –  Tiriolo (CZ)

Sicilia
Terraliva – Buccheri (SR)
Vernera – Buccheri (SR)
Agrobiologica Rosso – Chiaramonte Gulfi (RG)
Titone – Misiliscemi (TP)
Vincenzo Signorelli – Nicolosi (CT)
Tenuta Cavasecca – Siracusa

Sardegna

Antonella Anna Maria Orrù – Siamaggiore (OR)

Masoni Becciu – Villacidro (CA)

Il riconoscimento Grande Olio viene attribuito all’olio eccellente nella sua categoria per pregio organolettico, aderenza al territorio e alle sue cultivar. Nel Sud Italia si sono aggiudicati il premio 38 oli.

Campania
Dafne di Torretta – Battipaglia (SA)
Alter Ego di di Nicolangelo Marsicani – Morigerati (SA)
Idra di Fattoria Ambrosio – Salento (SA)
Ravece di Oleificio Fam – Venticano (AV)

Puglia
Olivastra e Coratina di Intini – Alberobello (BA)
Coratina di Maselli – Alberobello (BA)
Oliva Rossa di Salamida – Alberobello (BA)
Terrematte di Francesco Leonetti – Andria (BAT)
Gran cru Tenuta Macchia di Rose di Muraglia – Andria (BAT)
GangaLupo di Bisceglie – Bari
Peranzana di Pantaleo Di Molfetta – Bisceglie (BAT)
Cima di Bitonto di Amore Coltivato – Bitonto (BA)
Peranzana di De Carlo – Bitritto (BA)
Giacomì di Masseria Pezze Galere – Fasano (BR)
Posta Locone di Fratelli Ferrara – Foggia
Mimì – Ogliarola di Donato Conserva – Modugno (BA)
Evo Agri Spaccavento di Agri Spaccavento – Molfetta (BA)
Arte di Chalet del Sole – Molfetta (BA)
Evo Spaccavento di Spaccavento – Molfetta (BA)
Uno per Uno di Agribose – Fraternità monastica di Bose – Ostuni (BR)
Unico di Visconti – Torremaggiore – (FG)

Calabria
Il Blend di Pasquale Labonia – Caloveto (CS)
Orolio Limited Edition di Renzo – Corigliano Rossano (CS)
Il Generale e M. Olidia di Elodia Severini – Mottafollone (CS)
Jannìa di Angelo Oliverio – San Giovanni in Fiore (CS)
Evo Torchia Blend di Oleificio Torchia – Tiriolo (CZ)

Sicilia
Tondo Oil di Claudia Ferlito – Buccheri (SR)
Igp Sicilia di Terre in Fiore – Castelvetrano (TP)
Polifemo Dop Monti Iblei di Viragì – Chiaramonte Gulfi (RG)
Frantoio Galioto – Moresca e Frantoio Galioto Dop Monti iblei di Sebastiana Fisicaro – Ferla (SR)
Delicato di Oleificio Sant’Anna – Marsala (TP)
Sciabacco di Francesca Tumino – Mazzarrone (CT)
I Muri Igp Sicilia di Frantoi Covato – Ragusa
Notti D’Amuri di Nettare d’Oliva – Realmonte (AG)
Don Peppino Dop Monte Etna di Sikulus – Santa Maria di Licodia (CT)

Il premio Grande Olio Slow viene riconosciuto all’olio eccellente, capace di emozionare in relazione a cultivar autoctone e territorio di appartenenza, ottenuto con pratiche agronomiche sostenibili. Sono 36 gli oli premiati del Sud Italia.

Campania
A Criatura de I Moresani – Casal Velino (SA)
Maestro di Fontana Madonna – Frigento (AV)
Ravece di Case d’Alto – Grottaminarda (AV)
Ortice Riserva di Frantoio Romano – Ponte (BN)
Core ‘ngrato di Madonna dell’Olivo – Serre (SA)
Minucciola de Il Cappero – Anacapri (NA)

Puglia
Coratina di Adriatica Vivai – Profumi di Castro – Fasano (BR)
Gran Pregio Cuvee di Caputo – Molfetta (BA)
Organic Cru di Ciccolella – Molfetta (BA)
Maximum di Agribiotrotta – San Giovanni Rotondo (FG)
Coratina di Tenute Donna Vittoria – San Giovanni Rotondo (FG)

Basilicata
Cenzino – Coratina e Cenzino – Ogliarola del Bradano di Vincenzo Marvulli – Matera

Calabria
Pennulara di Rosanna Murgia – Caccuri (KR)
Evo Vurdoj di Vurdoj – Caccuri (KR)
Evo Torchia di Oleificio Torchia – Tiriolo (CZ)

Sicilia
Cerasuola e Giarraffa di Carbonia – Aragona (AG)
Nettaribleo Dop Monti Iblei di Agrestis – Buccheri (SR)
Cherubino Igp Sicilia – Nocellara Etnea di Terraliva – Buccheri (SR)
Bianco Lillà di Vernera – Buccheri (SR)
Divitiae Dop Monti iblei di Mozzicato – Canicattini Bagni (SR)
Case di Latomie Dop Valle del Belìce di Centonze – Castelvetrano (TP)
Goccia Verde Igp Sicilia di Terre in Fiore – Castelvetrano (TP)
Evo Rosso di Agrobiologica Rosso – Chiaramonte Gulfi (RG)
Qulfe Dop Monti iblei di Terre sul Dirillo – Chiaramonte Gulfi (RG)
Nocellara e Dop Valli Trapanesi di Titone – Misiliscemi (TP)
Contrada Mancusi Igp Sicilia di Vincenzo Signorelli – Nicolosi (CT)
Alberelli Grand Cru – Cerasuola e 6 File Grand Cru – Nocellara di Baglio Ingardia – Noto (SR)
Giarì – Cerasuola di Xiggiari – Paceco (TP)

Sardegna
Ollu – Semidana di Rovelli – Oristano
Semidana di Tanca Barbarossa – Oristano
Bosana e Semidana di Santa Suia – Terralba (OR)
Cuncordu e Ispiritu Sardu Alphabetum di Masoni Becciu – Villacidro (CA)