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Scenari

Pasqua, gli italiani preferiscono il pesce. E i consumi salgono del 20 per cento

02 Aprile 2015
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Nel fine settimana di Pasqua i consumi di pesce aumenteranno fino al 50% rispetto ad un weekend non festivo e ci sarà più prodotto italiano fino al 20% con prezzi scontati del 15%.

Lo afferma la Federcoopesca-Confcooperative, nel precisare che dopo le feste di Natale e Ferragosto, questo è il terzo periodo dell'anno in cui gli italiani mangiano più volentieri prodotti ittici, anche in osservanza della tradizione che impone il Venerdì di magro.

Rispetto alla Pasqua 2014, secondo la Federcoopesca, dovrebbero aumentare del 20% le vendite di prodotto made in Italy rispetto a quello straniero, grazie anche alla nuova etichetta in vigore da metà dicembre; quest'anno, infatti, è il primo anno della norma comunitaria che impone di indicare le tecniche di pesca utilizzate per le catture e, su base volontaria, la provenienza esatta di pesci, molluschi e crostacei attraverso un pittogramma. 

Venerdì Santo sarà il giorno in cui in tutta Italia si mangeranno più pesci, molluschi e crostacei, in modo più marcato al Centro-sud (65%) che al Nord (35%); a rispettare la tradizione saranno in particolare le donne (55%) contro il 45% degli uomini e gli over sessanta (70%) rispetto ai più giovani (30%). Da tenere presente al momento dell'acquisto il calendario ittico della stagione che prevede acciuga, sardina, sgombro, muggine, dentice, nasello, pesce spada, sogliola, triglia, pannocchie.

Per chi vuole contenere ulteriormente i costi, disco verde per spigole e orate di allevamento, polpi e vongole, che si trovano sui mercati sotto i 15 euro al chilo. Per i menu anti spreco, conclude la Federcoopesca, l'ideale è l'insalata di mare, con polpo, totani, seppie, calamari e moscardini da mangiare il Venerdì Santo ma anche a Pasquetta. 

C.d.G.