Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

“Tuteliamo la pesca artigianale o le nostre coste perderanno anima e bellezza”

20 Aprile 2023
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Un racconto affascinante ma anche una denuncia forte frutto della consapevolezza che la piccola pesca sta soffrendo, a tutte le latitudini e lungo tutte le coste. Le sfide sono tante, troppe forse, dal ricambio generazionale, alla riduzione dei margini di guadagno (situazione peggiorata dai problemi strutturali e il rincaro dei carburanti), e a tutto questo si aggiunge la crisi climatica. Quella della piccola pesca è una cultura, un sapere che rischia di scomparire nel giro di alcune generazioni e noi di Slow Food siamo convinti che senza i pescatori le nostre coste avranno perso anima e bellezza. È un messaggio forte quello che arriva dalla presentazione dell’undicesima edizione di Slow Fish, organizzata da Slow Food e Regione Liguria, in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Genova. La manifestazione si terrà dall’1 al 4 giugno, nel lungo weekend legato alla festività del 2 giugno, e rappresenta un’occasione perfetta per conoscere il centro storico di Genova a partire dal suo cuore marinaro, il Porto Antico e Piazza Caricamento. Il sostegno alla manifestazione arriva come sempre dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti: “Mai come quest’anno Slow Fish rappresenta davvero una rinascita vera e completa di questa terra dopo la pandemia, come ci dicono i più importanti indicatori economici. E siamo orgogliosi di continuare a ospitare a Genova una manifestazione che parla all’Italia intera, mettendo al centro i temi della conoscenza, della sostenibilità e dell’integrazione tra straordinari e inestimabili patrimoni del nostro Paese come il mare, le sue tradizioni enogastronomiche, la pesca e tutto quello che le è legato. La strada intrapresa dalla Liguria è quella del cambiamento grazie ai tanti investimenti in corso che riguardano, ad esempio, l’innovazione tecnologica, la rigenerazione urbana senza neppure un metro cubo di cemento in più, i sistemi di mobilità compatibili con l’ambiente. In questo modo, la sostenibilità diventa un motore di sviluppo e di lavoro, che favorisce la sinergia tra i diversi settori. Guardiamo alle prossime generazioni, per costruire un mondo nuovo, migliore, di cui Genova e la Liguria  si candidano ad essere capitali”.

“Liguria protagonista a Slow Fish tra laboratori, testimonianze e nuove sfide – dice il vice presidente della Regione Liguria con delega alla Pesca e al Marketing Territoriale Alessandro Piana – rapportandosi pienamente con lo scenario del Mediterraneo attraverso report scientifici, politiche di gestione nazionali e comunitarie, sempre a partire dalle testimonianze dirette degli operatori. Ecco perché, ad esempio, per Regione Liguria sarà centrale l’evento intitolato Parola ai pescatori, visto che la nostra amministrazione basa la programmazione proprio sulle esigenze bottom-up, con riferimento costante a chi quotidianamente si impegna a portare sulle nostre tavole un pescato di prima qualità. Saranno assi fondamentali di questa edizione il rispetto dei criteri di sicurezza e della biodiversità, il contrasto al cambiamento climatico, il recupero di attività tradizionali, il ricambio generazionale e la multifunzionalità aziendale, ad esempio tramite la promozione dell’ittiturismo, cresciuto per dimensione, quota di mercato e per numero, arrivando a oltre 40 unità. Il mare è sempre più fonte di benessere, di turismo, di educazione e rispetto all’ambiente, come dimostrano le attività di salvaguardia per ripulire le coste e l’ambiente marino, in genere dalle plastiche e dal legname derivante da eventi atmosferici calamitosi. Slow Fish ancora una volta si fa portavoce delle nuove prospettive del Mediterraneo e non mancheranno via via le novità”.

“I quattro giorni dell’edizione 2023 di Slow Fish saranno molto intensi e, come sempre, sono certo che avranno un grande successo di pubblico. Molto interessante è il tema dell’edizione di quest’anno: Coast to Coast a sottolineare l’interconnessione tra gli ambienti acquatici e la terraferma. Quando si parla di acqua in Liguria non si può non pensare al nostro mare che, con le sue Bandiere Blu, è fonte di vita e di sostentamento ed è l’artefice del successo che il nostro turismo sta vivendo in questi ultimi anni. A Slow Fish si potranno apprezzare i prodotti ittici che caratterizzano la nostra offerta gastronomica e che attirano milioni di turisti italiani e stranieri nella nostra regione”, afferma l’assessore al Turismo e ai Grandi Eventi, Augusto Sartori. Tema di questa undicesima edizione è Coast to Coast, come racconta Serena Milano, direttrice di Slow Food Italia: “Abbiamo voluto puntare sulla relazione tra esseri umani e natura. L’obiettivo è superare i confini amministrativi per occuparci della terra e della sua relazione con l’uomo, puntando quindi sugli ecosistemi. Tutto è connesso ed è una ricchezza da conoscere e preservare. A Slow Fish ci occupiamo ovviamente della costa, di quella linea che è luogo di scambio e incontro e che cambia in continuazione, per l’arrivo dei rifiuti dai fiumi, delle maree e degli uragani, dell’azione degli uomini e delle città. In qualunque parte del mondo ci si trovi, la nostra vita dipende dal mare, innanzitutto perché è il polmone blu, con il 50% dell’ossigeno generato grazie al plancton. E per capire meglio questo rapporto a Slow Fish nella prima conferenza in programma avremo Pierre Mollo, studioso francese che ha passato tutta la vita a convincere le istituzioni dell’importanza di proteggere il plancton e che dialogherà insieme al geologo Jacopo Pasotti e a Mariasole Bianco, che ci porterà le sue proposte per coniugare un’esistenza armonica tra la vita degli uomini e l’economia. Parleremo dell’acqua che manca, dalla cima delle montagne al delta del Po con la biologa che lavora per monitorarne il bacino, Anna Gavioli, e capire come sta cambiando. Insieme a lei Francesca Greco, geografa ed esperta di risorse idriche, e il climatologo Luca Mercalli. Parleremo di inquinamento, per quanto possibile in senso costruttivo dando voce a chi il mare lo ripulisce, dalla plastica innanzitutto. Ma anche a chi sta recuperando la posidonia spiaggiata trasformandola in energia, grazie alla testimonianza del sindaco di Pollica, Stefano Pisani. E infine parleremo delle città costiere, a partire dal loro rapporto con il mare, un rapporto che talvolta le città hanno dimenticato. Come Taranto, che ha puntato per anni su una monocultura industriale e che adesso sta cercando un riscatto a partire dal rapporto millenario con il mare. E poi daremo voce ai pescatori, protagonisti principali di una serie di eventi organizzati nella Slow Fish Arena: partiamo ovviamente dalla Liguria e dalle esperienze individuate con le associazioni della pesca liguri, ma racconteremo tutta l’Italia delle tecniche antiche, saperi e culture preziose senza dimenticare i pescatori d’acqua dolce”.

A chiudere la presentazione, Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, che sottolinea alcuni dei valori che stanno connotando il percorso dell’associazione da un punto di vista politico e gastronomico: la difesa della grande ricchezza in termini di biodiversità, laddove la terra incontra il mare, l’unica che salverà l’umanità di fronte alle crisi ambientali e climatiche; i sistemi alimentari che per noi di Slow Food sono collegati ai diritti umani; acqua e mare che per noi sono beni comuni, risorse inalienabili da tutelare, risorse che devono essere di libertà più che di profitto; la bellezza, più etica che estetica, che rappresenta un orizzonte possibile per un percorso collettivo che insieme alla biodiversità ci può portare a un futuro migliore a partire dal cibo. E infine la rigenerazione delle città costiere, una rigenerazione diffusa che deve essere del pensiero prima di ogni altra cosa. L’acqua è di chi ha sete, la terra è di chi ha fame: per noi la rigenerazione dei sistemi costieri parte da qui. Occasione unica per vivere il Porto Antico e le connessioni tra terra e mare, Slow Fish vuol dire innanzitutto imparare, grazie alle attività di educazione organizzate da Slow Food e Acquario di Genova con il supporto di UniCredit, ma anche approfondire le tematiche al centro dell’evento, con le Conferenze e i forum La parola ai pescatori nella Slow Fish Arena. Come sempre negli eventi Slow Food il piacere della degustazione si accompagna con il gusto della conoscenza grazie al programma di Laboratori del Gusto, ospitati nella Sala Reale Mutua dello stand Slow Food, e Aperitivi quotidiani in Arena. Immancabili l’area dedicata a Food Truck, Cucine di Strada e Birre Artigianali, l’Enoteca con oltre 300 etichette selezionate, il Mercato, che con le sue bancarelle e le collettive delle Regioni italiane espone il meglio dei prodotti della pesca e dell’agricoltura costiera e i Presìdi Slow Food che tutelano la ricchezza di biodiversità dell’ecosistema.

“Anche quest’anno sarà Genova a ospitare la nuova edizione di Slow Fish e di questo non possiamo che esserne felici – dice l’assessore del Comune di Genova al Commercio, alle Pro Loco e alle Tradizioni, Paola Bordilli – Genova è una città che vive in simbiosi con il suo mare e che vive di quello che il mare ha da offrire: che sia il pesce che portiamo in tavola o che esportiamo o che sia il porto commerciale e turistico, non si può non pensare che tra mare e città vi sia un rapporto indissolubile. Ancora una volta Slow Fish propone un’offerta che va oltre al food, con incontri e laboratori che riflettono la nuova sensibilità che abbiamo nei confronti del nostro mare e dell’acqua in generale, per una pesca sostenibile e per una riscoperta anche delle acque dolci. Sarà un’occasione molto importante sia per i genovesi che per i turisti: vi aspettiamo. Il Comune di Genova si è impegnato molto per organizzare questa edizione e ringrazio anticipatamente, assieme alla consigliera Cavalleri, tutti quelli che hanno dato e che daranno il loro preziosissimo contributo, dagli uffici comunali a quelli delle società partner”.