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L'intervista

Consorzio del Pecorino siciliano Dop: “Conquistare i consumatori”

15 Settembre 2011
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Un lavoro arduo e pieno di incognite è quello che aspetta Massimo Todaro (nella foto), presidente del Consorzio di tutela della Vastedda del Belice Dop e da qualche mese anche del Consorzio di Tutela del Pecorino siciliano Dop.

Un consorzio, quest’ultimo, che conta solo trentadue iscritti e che si trova in un grande momento di difficoltà. La presenza a Cheese è infatti un primo passo verso la “rinascita”.

Quali saranno i primi obiettivi del presidente del Consorzio di tutela del pecorino siciliano dop?
“Innanzitutto ho accettato questo incarico soltanto per essere d’aiuto e da sprono e per evitare che un prodotto di qualità e di valenza storico-enogastronomica, come è il pecorino siciliano, si perda del tutto. Poi mi auguro di passare il testimone a chi sarà in grado di portare avanti questo lavoro di promozione e di valorizzazione”.

Primo passo dunque sarà rimettere su un Consorzio?
“Esatto. Dopo tre anni di stasi bisogna ricominciare tutto da capo. Sono stati spesi tanti soldi in passato ma non nella maniera giusta, tanto che non è rimasto nulla. Né una rete di mercato locale ed estera, né materiale promozionale, né allevatori quasi”.

In che senso?
“Nel senso che molti degli allevatori siciliani hanno smesso di produrre pecorino siciliano dop. Se non vi è un ritorno economico ovviamente non s’investe su un prodotto”.

Come pensate di promuovere il pecorino e convincere altri allevatori a fare parte del Consorzio?
“Intanto attraverso presenze “strategiche” come può essere la presenza a Bra per Cheese. Essere qui ad un evento così importante non può che creare delle opportunità e degli stimoli. E questo è stato reso possibile grazie all’approvazione del progetto, presentato nell’ambito della misura 133, da parte dell’assessorato regionale all’Agricoltura e Foreste”.

Occorre creare anche una rete di mercato…
“E’ l’altro obiettivo che ci prefissiamo di ottenere. Come per la Vastedda del Belice, spero di riuscire a far arrivare il pecorino siciliano anche nei supermercati”.

Sandra Pizzurro