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L'intervista

Antonello Maietta presenta la nuova Guida Vitae: “Dedicata ai produttori italiani di vino”

27 Novembre 2020

di Michele Pizzillo

Come incipit abbiamo scelto questa affermazione del presidente nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier Antonello Maietta:

“Questa edizione di Vitae, seguendo il consueto calendario editoriale, ha mosso i primi passi proprio nel momento in cui il nostro Paese iniziava a fare i conti con l’epidemia. Le complicazioni incontrate nel percorso di realizzazione, dai primi assaggi fino alla presentazione, sono state tali da offrirci più di un valido motivo per desistere. Invece, a dispetto di tutti gli impedimenti, abbiamo deciso di non privare il settore del nostro resoconto annuale sullo stato di salute del vino italiano. Ancora una volta i nostri degustatori, una nutrita pattuglia di oltre mille colleghi, hanno recensito un numero impressionante di vini, confluiti nella selezione che proponiamo”. Le pagine della guida si potranno sfogliare, per alcuni fortunati, già sabato 28 novembre, data scelta per la presentazione di Vitae 2021, altri dovranno attendere i primi giorni di dicembre perché la spedizione del volumone – e comunque sempre graficamente ben fatto – che sintetizza il lavoro della nutrita pattuglia di sommelier impegnati nella selezione dei vini recensiti, cominceranno lunedì 30. Noi, che abbiamo avuto la possibilità di vederla Vitae 2021, sotto lo sguardo vigile di Maietta perché non ha voluto che trapelassero indiscrezioni sulla pubblicazione, possiamo anticipare che in copertina campeggia una bella foto che arriva dalla Sicilia, che riprende un balcone barocco visto dal basso e una vite che si inerpica lungo il muro bianco sino ad arrivare alla ringhiera. Da questo abbiamo intuito che ogni regione è introdotta da foto che riprendono attimi di vita locale e, in un attimo di distrazione del presidente dell’Ais, abbiamo aperto la guida alla prima pagina della Lombardia che è introdotto da una bella foto di quella che è diventata l’icona di Milano, il bosco verticale.

Top secret i nomi dei 22 produttori insigniti del prestigioso Tastevin Ais, uno per ogni regione e non replicabile, perché saranno rivelati tra la 11 e le 13 di sabato 28, durante la presentazione virtuale della guida, con collegamenti dalle cantine dei premiati. E, così, sottolinea Maietta: “La declinazione dell’evento in forma virtuale ci consente di dare maggiore spazio alla voce dei produttori, che potranno raccontare in prima persona le eccellenze della nostra guida. Anche se le attuali contingenze non ci permettono di riunirci di persona con i nostri soci e con tutti gli appassionati, come di consueto, potremo fare insieme un brindisi virtuale collegandoci dai nostri dispositivi”. In cifre, Vitae supera le 2.000 pagine, con 2.014 aziende recensite e la descrizione di migliaia di vini, divisi in cinque fasce di valutazione identificate graficamente da una vite stilizzate che per i vini di eccellente profilo stilistico e organolettico diventano per l’edizione 2021,  694. Poi ci sono 169 vini premiati per l’esemplare rapporto tra valore produttivo e prezzo di vendita, mentre 114 vini possono fregiarsi della freccia di Cupido, il simbolo che identifica gli assaggi capaci di emozionare fin dal primo sorso.

E, a questo punto, Maietta può dire, a nome di tutti i colleghi, di “sentirci orgogliosi di questo lavoro approfondito, che documenta un comparto in ottima salute, vitale e fieramente consapevole di rappresentare un settore strategico per l’economia. Malgrado le difficoltà, la reputazione delle nostre aziende è in progressiva crescita anche sui principali mercati internazionali, grazie alla qualità diffusa che ne connota la produzione. Insieme al settore vitivinicolo, sta attraversando un momento delicato anche quello della ristorazione e dell’ospitalità, in tutte le diverse sfaccettature. A loro dedichiamo questo volume, scandito da inequivocabili messaggi di speranza e ottimismo”.

Ancora non sappiamo quando usciremo da questo incubo; intanto continuiamo a vivere alla giornata. E’ così? 
“Nell’anno in corso sono state modificate con forza dirompente le abitudini del mondo intero, scossoni di tale portata, se da una parte destabilizzano gli assetti della quotidianità, dall’altra creano nuovi varchi, fenditure nella realtà sensibile, generando punti di vista inaspettati. L’idea visiva che attraversa le pagine della Guida Vitae 2021 elabora, in un’inedita chiave di lettura, un elemento strutturale che ha fortemente caratterizzato le prolungate permanenze domestiche degli ultimi tempi: finestre e balconi, interpretati in una metafora di affaccio razionale sul mondo esterno e di protezione del proprio nucleo familiare e della propria interiorità”.

Sembra il trionfo del focolare domestico?
“Nel vivere le case più del consueto, abbiamo imparato ad “abitare” nuovi spazi di riflessione, a mettere ordine nelle inesplorate dinamiche personali e familiari, ridisponendo il nostro arredo più inconscio. Questa rinnovata intimità domestica è trapelata dalle finestre; il fermento abitativo del pensiero si è spinto sui davanzali, per liberarsi in una reazione vera, magnifica, romantica e passionale, un’italianità letteralmente spalancata allo sguardo del mondo. È una solarità nobile e radiosa che queste pagine catturano attraverso scorci e inquadrature, per testimoniare la ricca e sfaccettata bellezza architettonica di borghi, palazzi, quartieri. Finestre e balconi, come visi solcati dal tempo e dalle umane vicende, si aprono e si chiudono, inspirando e rilasciando racconti di piccole e grandi esistenze”.

Però, abbiamo anche bisogno di vivere il fuori casa e, ovviamente, con la massima sicurezza.
“La riflessione che faremo durante la presentazione della guida è proprio su questo bisogno di uscire, di socializzare, di vivere il ristorante. E, vogliamo esprimere la massima solidarietà al mondo della ristorazione, dell’accoglienza, oltre ad auspicare che finisca presto l’incubo che per molti è liberazione, per loro è anche vita, è anche un ritorno alla serenità, perché le preoccupazioni non saranno più quelle di fare quadrare i conti, ma quelle di avere la piena contentezza di aver soddisfatto i propri ospiti. E, poi, non vediamo l’ora di proporre una grande degustazione”.