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Una verticale "storica" organizzata da Stefano Cinelli Colombini presso la Fattoria dei Barbi che ha permesso di valutare l'evoluzione del rosso toscano
(I Brunello di Montalcino de La Fattoria dei Barbi in degustazione)
Di recente ho avuto il piacere di partecipare ad una verticale del suo Brunello di Montalcino organizzata da Stefano Cinelli Colombini nella Fattoria dei Barbi, una delle cantine più antiche di Montalcino ancora in attività.
di Dario Cappelloni, Doctor Wine
Era il 1972 quando Herbert Tiefenbrunner, titolare dell’omonima azienda e vero pioniere della viti-enologia altoatesina, prende una decisione che al momento apparve come una vera follia sotto tutti i punti di vista: impiantare una vigna di müller thurgau in una località sopra Castel Thurmhof, sede storica dell’azienda, ad oltre 1000 metri di altitudine.
Di Vignadelmar, DoctorWine
Una verticale, oseremmo dire immensa, ma tanto affascinante. E doverosa di due capitoli. Con le annate più recenti (2012-2005) e quelle un po’ più vintage (2004-1997).
(Leonardo Beconcini con Vigna alle Nicchie)
di Alessandra Piubello
Tempranillo? In Toscana, a San Miniato (che conosco solo per il suo tartufo bianco)? Ma non è un vitigno originario della Rioja? Mah, ormai non sanno più cosa inventarsi… E invece no, no. Incredibile: nelle vigne di Leonardo Beconcini hanno scoperto che questa varietà esisteva già almeno dagli anni Venti, alcune viti sono addirittura a piede franco.
Aynat è l’antico nome arabo della città siciliana di Canicattì. Ma dal 2004, anche il nome del vino “di punta” della cantina sociale Cva di Canicattì del presidente Giovanni Greco.
di Francesco Pensovecchio
Procuratevi un paio di occhiali da sole. Varcati i cancelli del Baglio del Cristo di Campobello sarete colpiti da diversi dettagli: le campagne tranquille e lavorate, gli antichi oliveti, la continuità dei vigneti, la moderna cantina, il baglio stesso.
Quella di Giuseppe Milazzo è un’azienda vitivinicola che i guidaroli conoscono poco.
La testimonianza dell’incredibile longevità del vino di punta della cantina di Terlano
di Francesca Ciancio
La parola "vecchio" spaventa.
Elena Pantaleoni de La Stoppa a Taormina Gourmet: sei annate e quel 1986 sorprendente
di Francesca Ciancio
"Qui mi sento bene, come a casa".
Un vino elitario, aristocratico, esclusivo.
di Andrea Gori
La storia del Sassicaia è emblematica e fondamentale per capire la storia moderna del vino Italiano e la sua rivalutazione agli occhi del mondo della critica internazionale.
di Andrea Gori
Come ci introduce Marc de Grazia (nella foto), qui abbiamo un territorio e un vino che non hanno niente a che fare con il sud, ma bensì un coacervo di terroir tra Piemonte e Borgogna con un clima bizzarro e imprevedibile che ti fa lottare fino all'ultimo soprattutto se vuoi altra qualità come si è rivisto proprio con questa 2013.
Una verticale dedicata al terroir d'Italia considerato culla di grandi bianchi.
Raccontiamo il Barolo che nasce a sud delle Langhe, al di fuori della blasonata scenografia collinare, nel gran cru di Ravera, nel comune di Novello.
da Roma Fabrizio Carrera
Il vino specchio di un terroir.
Pol Roger Blanc de Blancs eight vintages labels
From Epernay, we are at Pol Roger maison , one of the few companies that produces a huge quantity of bottles and at the same time its products are considered excellent.
We tasted eight different vintages of Blanc de Blancs.
It was a great tasting, elegance and savory, long and freshness are the caracteristics of this type of Champagne that in Italy costs about 80 euros.
Here it is the cronical of the tasting. Then you can find other articles of our visit in Champagne.
From left to right Luca Santini d'Harcourt, vice president of Pol Roger
and Patrice Noyelle, president of maison
Cesare Turini and Lorenzo Righi of Heres, the company that distributes Pol Roger in Italy
Laurent d'Harcourt vice president of Pol Roger and Cesare Turini
A moment of tasting
Blanc de Blancs 2002
90/10
Medium perlage, herbacoeus scent,fresh taste, white berry fruity taste, mineral, light butter notes, good persistent taste. Finish savoury taste, fruity aftertaste. an evolution of elegance.
Blanc de Blancs 2000 dégorgement 11.10.2010
89/100
Good perlage, intense taste, butter notes, nuts, agreeble acidity, mineral, persistent. Very agreeble savoury aftertaste. Easy to drink.
Blanc de Blancs 1999 dégorgement 23.07.2009
92/100
Great parlage, it has a particulary delicacy and long -lasting taste, yellow intense colour.Notes: crust of bread, butter. Great balance between savouriness and acidity. Complex with notes of white berry fruits, apricots. Delicacy taste. Very peristent.
Blanc de Blancs 1998 dégorgement 14.09.2006
87/100
Full and long-lasting Perlage. The smell is not clear: there are hay, mineral, pinuts aromas. It's tasty, full taste, the aftertaste is savoury, it's medium persistent.
Blanc de Blancs 1996 dégorgement 07.04.2004
93/100
Medium perlage. There are dried apricots and mineral aromas. There's a great balance between and savouriness. It has a full and a long-lasting taste. Elegant, to drink on great occasions.
Blanc de Blancs 1990 dégorgement 26.05.1999
92/100
Medium perlage. Yellow Gold colour, despite 22 years it has a fresh taste. Full taste, mineral, with aromas of crust of bread. It has a savoury taste and a great elegance. Long-lasting persistent.
Blanc de Blancs 1988 dégorgement 01.12.1997
92/100
Good perlage. Yellow Gold colour, nuts and candied fruits, fresh and soft and full taste. It's savoury and persistent.
Blanc de Blancs 1986 dégorgement 14.11.1994
95/100
Good perlage. Yellow Gold colour intense, mineral, beeswax, mushrooms, wet heart, soft and mineral taste, complex and rare elegance. For an unforgettable night.
translated by M.A.P.
di Francesco Pensovecchio
Cosa c’è di più efficace di chiamarsi come il luogo dal quale si proviene?
Spesso le cose più affascinanti accadono per caso, senza uno schema predeterminato.
di Massimiliano Montes
L’idea di una mini-verticale di Cepparello nasce dal suggerimento di Francesca Ciancio, giornalista free-lance di Milano, attiva nel “food & beverage”, Master of Wine a Londra.
di Massimiliano Montes
Walter Massa è noto come colui che ha riscoperto e condotto alla ribalta un vitigno a bacca bianca piemontese quasi dimenticato, il Timorasso. A pochi chilometri dal confine con la Lombardia c'è Tortona, un centro abitato in provincia di Alessandria al cui antico nome latino “Derthona” Walter ha dedicato le sue etichette.
di Francesco Pensovecchio
Lontano dai riflettori, ambienti glamour e jet set del vino, defilato rispetto alle cosiddette cantine “cool” della penisola e tuttavia ben conosciuto nei circuiti internazionali come un produttore di riferimento della Sicilia occidentale, Salvatore Ajello è per certo un viticoltore assennato, scrupoloso e un efficace imprenditore.
Che il nero d’Avola sia oramai l’onnipresente principe di Sicilia è un fatto assodato. Tuttavia, da punta a punte, punte al plurale solo per ricordare la geografia triangolare dell’isola, mi capita spesso il dubbio se davvero sia supremo esempio di regalità enologica ovunque si trovi.
di Stefano Gurrera
“Dio un giorno decise di farsi uomo per salvare il mondo. Ma la cosa non gli riuscì tanto bene. Allora creò lo Château d’Yquem e si fece vino. Non finì più in croce ma in un calice d'argento. Lo presentò, questo vino, ai suoi nuovi discepoli usando solo undici parole: «Prendete e bevete. Questo si che è il calice della salvezza». E il mondo intero, oltre agli apostoli, si ritrovò redento tra essenze divine ed inebrianti fragranze…”.
LE GRANDI VERTICALI
Otto annate di Ceuso, rosso "internazionale" dove non manca il determinante apporto del Nero d'Avola. Ecco le annate migliori
Bordeaux? No, Alcamo
“In garagistes stat virtus”. Ebbene sì, il garage è un luogo formativo dove molte aziende oggi famose hanno iniziato la loro brillante avventura. Non stiamo parlando di macchine, ma di vino.
LE GRANDI VERTICALI
Diciotto annate in degustazione dell’etichetta più rappresentativa della cantina di Giusto Occhipinti e Tita Cilia. Con alcune sorprese
Cerasuolo di Vittoria Cos
“Partiamo dalla fine o dall’inizio?”. E’ una domanda d’esordio posta da Giusto Occhipinti al suo pubblico probabilmente con l’intento di coinvolgerlo, un pubblico composto da una ventina tra amici, appassionati, ristoratori, sommelier e giornalisti.
LE GRANDI VERTICALI
Ecco sei annate del rosso, pezzo forte di Feudi di San Gregorio, la cantina che tra la fine degli anni ’80 e gli anni ’90 si è fatta carico del rilancio dell’enologia campana
Taurasi nel tempo
D’indiscutibile rilievo nel panorama enologico italiano, i vini campani hanno avuto il momento di massima esposizione piuttosto recentemente soprattutto grazie al lavoro di una cantina in particolare.
LA VERTICALE
Viaggio tra sei annate del Deliella, di Feudo Principi di Butera, la tenuta siciliana dell'imprenditore veneto. Grazie a un enologo che conosce bene il vitigno: Franco Giacosa
Il Nero d’Avola di Zonin
di Francesco Pensovecchio
Se mai si volesse accostare lato sensu il nome di un personaggio al Nero d’Avola, non v’è dubbio sarebbe quello di Franco Giacosa, il leggendario enologo della Corvo-Duca di Salaparuta, “primo colonizzatore” di questo nobile vitigno.
LE GRANDI VERTICALI
Gaglioppo e Cabernet Sauvignon i protagonisti di questo importante rosso dell'azienda Librandi. Ecco i millesimi che più ci hanno impressionato
Gravello, 5 annate
a confronto
Dei vini del Sud si parla sempre troppo poco. La ricerca non è facile e, anche quando ci s’imbatte in qualche perla enologica, raccontare con entusiasmo di una bella sorpresa non è sempre comodo. La Calabria, poi, sembra davvero lontano da tutto e tutti.
LE GRANDI VERTICALI
Sei annate dell'Haermosa di Masseria del Feudo, uno chardonnay in purezza mai scontato. Poca barrique e assaggi da ricordare
Globale e siciliano
di Francesco Pensovecchio
Borgogna: a 60 km da Beaune ed a 35 da Chalon sur Saone, “Chardonnay” è la piccola e ridente cittadina che ha dato i natali ad uno dei vitigni importanti dell’umanità: lo chardonnay. La sua importanza è andata oltre le eccellenti caratteristiche dei vini prodotti a livello locale, divenendo in pochi anni il vitigno bianco più esportato nel mondo. Le ragioni di questo sono soprattutto due: eccellenti qualità organolettiche e buona precocità di maturazione nei climi caldi, in altre parole maggiori probabilità di sfuggire in periodo di pre-vendemmia agli inconvenienti causati da piogge e malattie.
LE GRANDI VERTICALI
Sette annate di uno dei bianchi di punta di una giovane azienda trapanese. Purezza espressiva e sapidità i punti di forza di questo vino
Il territorio del Grillo
Fondo Antico, un'azienda agricola nata nel 1995 ed estesa 80 ettari circa di proprietà della famiglia Polizzotti Scuderi, si trova in frazione Rilievo, sulla S.S. 115 che collega Trapani a Marsala. La ricetta di Giuseppe Polizzotti, farmacista a Marsala, prescrive scelte di qualità e cure specialistiche.
LE GRANDI VERTICALI
Spettacolare degustazione di sedici annate del bianco di Regaleali dal 1988 al 2009 organizzata per Cronache di Gusto per il venticinquennale dell’etichetta. La piacevolezza che sfida il tempo con voti e commenti. Alberto e Giuseppe Tasca: “Un omaggio ai nostri nonni”
Nozze d’Oro, vino da record
di Francesco Pensovecchio
La robustezza e la genialità di un’idea non è mai avulsa dal concetto di tempo. Anzi, per il vino il tempo è il ring, la verifica di un giudice feroce ed impietoso. Per meglio comprendere la questione, suggeriamo due possibili test: il primo, semplice e piuttosto efficace, consiste nel lasciare del vino nel bicchiere per un paio di giorni.
LE GRANDI VERTICALI
Degustate cinque annate del bianco di punta di Castellucci Miano.
Ecco com’è andata
Shiarà, vince il 2009
I sogni si possono fare anche a occhi aperti, sono i più belli. Poco prima accadono cose fuori dall’ordinario: intuizioni, visioni, pensieri che si intrecciano secondo nuovi schemi. Sono momenti nei quali tutto si ferma, tutto si scompone e si ricompone in un modo diverso. Spesso con le solite cose. Poi è lucido slancio verso il tangibile.
LE GRANDI VERTICALI
Degustate cinque annate del Triskelé di Duca di Salaparuta, dal 2002 al 2006. Ecco com'è andata
Omaggio alla Sicilia
di Francesco Pensovecchio
Fa parte di quel genere di etichette "defilate", quelle che i "Vip" del vino, quelli esibizionisti, non notano mai; e che, invece, appassionati autentici scoprono quali "perle", piccoli tesori nascosti sintesi eccellenti tra tecnica enologica, espressione varietale, territorio e, soprattutto, buon prezzo (13 euro allo scaffale). Il Triskelé è tutto questo, oltre che un omaggio alla Sicilia.
LE GRANDI VERTICALI
Abbiamo degustato sei annate del vino rosso Barocco dell'azienda Avide di Comiso, splendida interprete del territorio ragusano. Ecco i nostri commenti
Verticale iblea
di Fabrizio Carrera
e Francesco Pensovecchio
Il Cerasuolo di Vittoria è un vino antico che deve il suo nome a Vittoria Colonna Henriquez, fondatrice della città di Vittoria, la quale, nel 1606, lanciò la coltivazione della vite in maniera estensiva promettendo in dono un ettaro di terreno ad ogni colono a condizione che ne coltivasse un altro. Le particelle migliori si trovano ancora oggi tra gli antichi fiumi Ippari e Dirillo.
ULTIMI COMMENTI
Per i rosati dell'Etna "sarebbe meglio la bottiglia scura. E vi spiego il motivo"
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