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L'azienda

Mariuccia Borio: “Vi racconto le bellezze di Cascina Castlèt”

19 Maggio 2023
Mariuccia Borio Mariuccia Borio

Ogni occasione è buona per organizzare una bella degustazione di Barbera d’Asti e, per la verità, non solo dove si produce, visto che, spesso, gli eventi avvengono anche oltre i confini dell’area classica della denominazione. I prossimi due eventi di cui abbiamo notizie si terranno nell’area di produzione del vino barbera e, cioè, Castigliole d’Asti il 20 e 21 maggio e Castagnole delle Lanze dal 26 al 28 maggio. E, così, abbiano deciso di ricorrere ad una sorta di anteprima, visto che a Castigliole d’Asti è presente una cantina dalla storia particolare, la Cascina Castlet. Si tratta di un’azienda di proprietà di una famiglia, i Borio, da sempre impegnati a produrre vino che vendevano sfuso anche a Torino, dove avevano aperto una bottiglieria. In questa bottega era impegnata una loro giovanissima rampolla, Mariuccia che, inaspettatamente fu costretta a lasciare tutto – siamo nel 1970 – per tornare a casa a prendersi cura della vigna di famiglia essendo venuto a mancare il papà. E, così, Mariuccia da venditrice di vino si trova ad essere vignaiola dimostrando subito, però, di avere le idee chiare sul da farsi.

Tant’è vero che l’attuale impostazione di Cascina Castlet risale proprio all’anno in cui a Mariuccia prende possesso di vigna e cantina, e che adotta il concetto che “un’azienda è prima di tutto un progetto”. E, quindi, “un progetto è un sogno che pian piano prende forma, prima sulla carta, poi sulla terra, e alla fine, per noi, nel vino – ha scritto Mariuccia nella presentazione dell’azienda che si legge sul sito – Il nostro progetto parte da due idee semplici: rispettare la natura ed essere al passo con i tempi nella tecnologia. Ma semplice non vuol dire facile. Abbiamo dovuto essere tenaci in certi momenti, solidi e con i piedi per terra in certi altri; abbiamo dovuto investire in terre, in tecnologia, e soprattutto in ricerca, e abbiamo ottenuto Cascina Castlèt”. Un’azienda che attualmente coltiva 31 ettari di vigna, tutti in agro di Costigliole d’Asti, dove “abbiamo scommesso sulla nostra terra, sui vitigni del luogo come Barbera, Moscato, Uvalino, ma anche Cabernet Sauvignon e Chardonnay, quest’ultimo coltivato a Costigliole fin dalla fine Settecento quando il marchese Filippo Asinari di San Marzano lo piantò per la prima volta” ci rammenta Mariuccia compiaciuta anche delle belle sorprese riservate dall’ultima vendemmia.

Però nell’azienda di Castigliole non si parla più di belle sorprese, visto che “chi sceglie una bottiglia di Cascina Castlèt ama le cose belle, le cose buone, le cose che fanno sognare – dice Mariuccia – E’ una questione di etica e di cultura che per significano prima di tutto rispetto dell’ambiente e di chi ci lavora”. Per arrivare a questi traguardi, la signora Borio ha sicuramente fatto delle scelte coraggiose anche sul marketing con bottiglie ed etichette suggestive, a volte provocatorie, molto individuali. E, in azienda, sottolineano il tocco di estro sui nomi dei vini, Passum, Policalpo, Avié, Litina, Goj, Ataj, Barbera Vespa, Uceline: tutti racchiudono un piccolo segreto, un racconto, una storia a volte emozionante, che è interessante conoscere. Con le uve raccolte in vigne tutte indicate con un proprio nome in modo che i visitatori – e a Cascina Castlet ne arrivano a migliaia ogni anno – possano visitare la vigna che genera il loro vino preferito, inserita in un fantastico paesaggio che dal 2014 è protetto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità. C’è da segnalare che qui è la vigna che parla e si racconta attraversi un percorso didattico di educazione ambientale e rispetto della terra, degli alberi e degli animali. Nelle vigne, attorno alla cantina, è stata posizionata una cartellonistica che racconta la vita tra i filari: dagli animali (ricci, uccelli, lepri, insetti) agli alberi (gelsi, ciliegi, roveri), dall’importanza della biodiversità agli elementi architettonici del paesaggio rurale con i suoi ciabot e le cappelle votive campestri. Il progetto è stato realizzato con i ragazzi e le ragazze dell’Istituto Agrario Penna di Asti. Inoltre Cascina Castlèt ha aderito al progetto culturale di biblioteca diffusa lanciato da “Leggere Ovunque” e ha posizionato una casetta di legno dove i visitatori possono portare o prendere libri.

La sua storia di vignaiola Mariuccia Borio l’ha voluto ricordare con una bottiglia storica della vendemmia 2017, la Barbera d’Asti superiore Docg Litina 50mo anniversario, proposta per festeggiare le 50 vendemmie di Cascina Castlèt e, in questo caso con uva selezionata nella vigna che portò in dote la zia Litina. Una scelta ben mirata perché la Barbera è il vitigno che meglio esprime il territorio di Castigliole d’Asti ed è anche il primo vino che ha imbottigliato Mariuccia da quando tornò al paese d’origine e con una visione nuova della Barbera che ancora nel 1970 era il vino che si vendeva sfuso. E, già la prima bottiglia prodotta fu un successo, tanto che da invogliare la neo-vignaiola ad impiantare nuovi vigneti, a circondarsi di professionalità in vigna e in cantina, a scegliere il packaging adatto, a dedicarsi alla valorizzazione di altri vitigni autoctoni come, per esempio, Uvalino che oggi Cascina Castlet produce nella versione denominata Uceline, il nome seicentesco che si dava a queste uve a vendemmia tardiva che rimanevano sulla pianta e spesso divorate dagli uccellini nei periodi di magra che precedevano la stagione invernale.
Attualmente Cascina Castlet produce mediamente 250.000 bottiglie, prevalentemente veicolate nel settore horeca e con il 70% della produzione esportata tra Nord Europa, Gran Bretagna, Svizzera, Germania, Stati Uniti, Canadà, Giappone e Cina. In Italia la Barbera d’Asti Castlet è presente nelle migliori enoteche e nella carta dei ristoranti attenti al servizio del vino.

I NOSTRI ASSAGGI

Dell’offerta di oltre una dozzina di varietà di vini, ne abbiamo estrapolato 5 da non perdere. E, cioè:

Passum Barbera d’Asti superiore docg 2019
Il nome richiama alcuni celebri vini dell’antichità ottenuti dall’appassimento delle uve e, in questo caso, in locali condizionati e molto ventilati. Mentre la maturazione del vino avviene parte in barriques di rovere francese e parte in botti tradizionali di media capacità. Dopo circa un anno, il vino passa in bottiglia dove continua il suo affinamento per almeno sei mesi prima della messa in vendita. Di colore rosso granato intenso; bouquet ampio, elegante e molto persistente, con sensazioni di confetture di prugne e ribes. In bocca è un vino austero e caldo, con equilibrio e grande armonia esaltati da tannini che volgono al dolce ed assicurano una piacevole sapidità. La persistenza aromatica è molto lunga e intensa, propria dei grandi vini da invecchiamento. E’ considerato un vino da meditazione, ma soprattutto si accosta bene ai grandi piatti di carne della cucina classica e di territorio: ottimo con brasati e selvaggina, ideale con piatti a base di tartufi e con formaggi stagionati.

Litina Barbera d’Asti superiore docg 2019
Omaggio a zia Litina che nel patto di matrimonio aggiunse al corredo ricamato anche una vigna. E, così, sull’etichetta di questa Barbera viene proposto il marchio della casa, cioè, tre C come Cascina, C come Castlèt, C come Costigliole d’Asti. Le uve barbera provengono proprio da Vigna Litina, ben soleggiata e con viti vecchie di oltre trent’anni. Per questo vino, però, le uve sono avviate alla vinificazione appena raccolte, con il vino che matura in botti di rovere di media capacità per circa otto mesi e, in bottiglia si affina per oltre un anno. E’ avviato alla commercializzazione nel secondo anno dopo la vendemmia. Il colore è rosso rubino intenso tendente al granato. Il bouquet è ampio, intenso e molto persistente con gradevoli sentori di vaniglia e frutti di bosco. Sapore asciutto, caldo, di buon corpo, esalta tutta la vinosità caratteristica del vitigno. Notevoli la morbidezza e l’equilibrio; lunga ed intensa la persistenza.  A tavola può accompagnare egregiamente primi piatti di pasta come tagliatelle e,ravioli conditi con ragù di carne o selvaggina. Si abbina ai secondi piatti di carne, agli stufati e agli arrosti. Eccellente con formaggi di media stagionatura come tome e pecorini.

Uceline doc Monferrato rosso 2016
Uvalino è un vitigno di antica tradizione e quasi del tutto scomparso. Introdotto inizialmente nel vigneto sperimentale dell’azienda, è stato sottoposto ad una rigorosa ricerca scientifica e agronomica. L’uva è raccolta a fine ottobre che raggiunge una perfetta maturazione. I grappoli raccolti a mano e scelti scrupolosamente, vengono adagiati in piccole cassette traforate e successivamente collocate in un “fruttaio” per un leggero appassimento. La fermentazione malolattica e le successivamente fasi di maturazione del vino avvengono in tonneaux di rovere da 5 ettolitri. Le bottiglie, poi, riposano almeno un anno prima della messa in commercio. Alla degustazione presenta un bel colore rosso porpora intenso con tonalità granate che variano a seconda delle annate e del periodo di maturazione. Profumo ampio, intenso, di frutta matura e spezie dolci, sensazioni assai gradevoli e molto persistenti. Sapore asciutto, caldo e ben equilibrato. Gradevolmente acido con tannini marcati tendenzialmente dolci con la maturazione. E’ ideale con grandi piatti di carne e selvaggina e perfetto connubio con formaggi di lunga stagionatura.

Barbera della Vespa docg 2021
La Barbera Vespa è il vino di famiglia per Cascina Castlèt, il vino dei ricordi. Non a caso in etichetta c’è una foto di famiglia sull’iconica Vespa: una foto di bambine che giocano, guardano al futuro e intanto si godono quanto di bello e sereno la campagna può donare. Bambine cresciute tra i filari di Barbera, vitigno cardine per il Piemonte, che in queste terre dà vita a un vino rosso rubino intenso e brillante, un vino insieme corposo e fresco, dal profumo di frutta fresca e dal palato aromatico. Un vino che è un inno alla famiglia, alla Cascina Castlèt, alla spensieratezza, alla gioia e alla convivialità ed è prodotto da uve provenienti da diversi vigneti collinari raccolte nella prima decade di ottobre. Per le sue caratteristiche di freschezza e fragranza è un vino messo in vendita pochi mesi dopo l’imbottigliamento.

Goj Barbera Monferrato doc 2022
Barbera sinonimo di gioia e, quindi, vino fresco, giovane e brioso oltretutto sintetizzato dai tre acini ingranditi riprodotti in etichetta. Tutto il processo di vinificazione è fatto in modo da mantenere la naturale freschezza del vino, anche grazie a una breve rifermentazione naturale prima della messa in bottiglia. L’affinamento è breve, uno o due mesi prima di essere messo in vendita, per favorirne il consumo quando è ancora un vino giovane e brioso. Goj ha un colore deciso, rosso porpora intenso con riflessi violacei, un profumo che rimanda a note fruttate e floreali intense e persistenti. Al palato è un vino di buona corposità, secco, sapido e di grande bevibilità.

Cascia Castlet
Strada Castelletto 6 – Castigliole d’Asti (AT)
T. 0141 966651
www.cascinacastlet.com
info@cascinacastlet.com