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Scenari

Fumata bianca sull’Etna. I produttori dicono “sì” alla Docg: “Entro due anni sarà una realtà”

11 Novembre 2023
Francesco Cambria Francesco Cambria

Fumata bianca sull’Etna. Dai produttori arriva il via libera per la Docg. Il voto unanime dei presenti all’assemblea è arrivato al termine della riunione convocata per ieri pomeriggio dal consorzio di tutela. La volontà dei produttori, sancita dal voto unanime, sarà fondamentale per arrivare al riconoscimento della Denominazione di origine controllata e garantita. “Entro due anni dovremmo avere la Docg”, ha detto Maurizio Lunetta, direttore del consorzio. E Francesco Cambria, presidente del Consorzio ha dichiarato “di essere orgoglioso per il risultato raggiunto. È stata una bella assemblea con interventi costruttivi. È un giusto riconoscimento per un grande territorio del vino. Quello dell’iter per la Docg è uno degli impegni che avevo assunto appena eletto presidente del consorzio. Per l’Etna comincia una nuova fase”.

Adesso l’iter prevede il parere della Regione siciliana e poi, soprattutto, del Comitato nazionale vini e sarà un lavoro in buona parte che sarà affidato a Maurizio Lunetta, il direttore del Consorzio, che è uno dei protagonisti indiscussi della giornata. È lui, grazie alla sua esperienza, che ha lavorato alle modifiche del disciplinare e al lavoro burocratico con il quale si chiederà la Docg. Per l’Etna un momento importante perché la Docg è la punta più alta della piramide che rappresenta la certificazione dei vini. Ad oggi in Sicilia esiste solo un’altra Docg, il Cerasuolo di Vittoria, che a detta di molti, a quasi 20 anni dalla sua istituzione, non ha portato i risultati sperati.

“L’Etna del vino si mostra compatto – dice Seby Costanzo, vice presidente del Consorzio – Siamo molto soddisfatti e anche un po’ orgogliosi della delibera con la quale un’assemblea partecipata e molto rappresentativa ha approvato l’evoluzione della denominazione in Docg. È il frutto di un lungo lavoro che ha visto il confronto in diversi incontri propedeutici con quasi tutti i produttori etnei, da oltre un anno a questa parte. Un obiettivo condiviso, sostenuto con tenacia dal presidente Cambria e che il Cda si era prefissato al suo insediamento. Fondamentale l’apporto professionale del direttore Lunetta a cui vanno il nostri ringraziamenti”.

Durante l’assemblea dei soci, circa settanta i presenti, a tratti un pizzico animata, sono state apportate alcune modifiche nella proposta di disciplinare: un paio, poi approvate dall’assemblea, hanno rivisto le decisioni del cda del Consorzio. In particolare: il tetto ai quintali di uva per ettaro nella tipologia Etna bianco superiore, che il cda voleva abbassare a 80 quintali, anziché 90. Il tetto alla fine resterà a 90 quintali. L’altra riguarda l’utilizzo della indicazione della contrada in etichetta per l’Etna rosato. Il cda aveva escluso questa possibilità, l’assemblea dei soci ha voluto riammetterla. Altre due modifiche riguardano: il grado alcolico minimo degli spumanti, che passa a 10 ma qualcuno voleva portarlo a 10,5, e la possibilità, votata dall’assemblea, di utilizzare i tappi a vite in tutte le tipologie di Etna, comprese il bianco superiore e il rosso riserva. Oggi la Doc Etna conta oltre 200 soci, gli ettari vitati, dati 2022, sono 1.290 e le bottiglie prodotte lo scorso anno sono state oltre 5 milioni e 800 mila.